Politica - 02 agosto 2022, 15:31

Pietra, i dubbi del consigliere Carrara sull'acquisto di un immobile da parte del Comune in via Crispi: "Poca chiarezza e mancanza di trasparenza"

L'esponente di minoranza interviene su una pratica relativa all'ultimo Consiglio comunale

Pietra, i dubbi del consigliere Carrara sull'acquisto di un immobile da parte del Comune in via Crispi:  "Poca chiarezza e mancanza di trasparenza"

"Ho esaminato le pratiche del Consiglio Comunale convocato per venerdì 29 Luglio, alle 17. Tra esse ve n'è una che desta, ancora una volta, più attenzione e perplessità sia per il 'merito', che per 'l'incompletezza' con la quale viene presentata all'esame dei Consiglieri comunali che dovrebbero approvarla nella stessa riunione di Consiglio. Sto parlando dell''Acquisto immobile da adibire ad archivio comunale sito in Pietra Ligure via Crispi n⁰321 B individuato al NCTU foglio 3 P.L., mappale 1057 e conseguente assunzione di mutuo con cassa depositi e prestiti per l'importo di 320 mila euro - Autorizzazione al rogito'". Così Mario Carrara, consigliere di minoranza a Pietra Ligure.

"Circa l'incompletezza - prosegue Carrara -la pratica, pur proponendo l'acquisto di un immobile al patrimonio del Comune per una cifra considerevole e rilevante, comprende solo la 'Proposta' in sé, della maggioranza, senza che sia stato allegato  nessun documento precedente tale da supportare, corroborare e giustificare la decisione finale di sottoporre la pratica stessa al Consiglio comunale. Non vi è stata allegata nessuna 'determina' degli uffici che abbiano istruito la pratica, né, soprattutto, vi è stata allegata l'offerta pervenuta, di parte privata, né alcuna relazione tecnica descrittiva dell'immobile in oggetto. Dalla stessa 'Proposta' non si può evincere in  nessuna sua parte quanto misuri la superficie dell'immobile, che il Comune acquista, né le sue caratteristiche intrinseche: se esso sia posto su un piano unico o su due o più piani, collocati in un edificio di più piani con diversi proprietari o in un unico edificio che dovrebbe diventare interamente di proprietà comunale". 

"In conseguenza del fatto che non viene fornita nessuna indicazione sulla superficie precisa dell'immobile da acquistarsi, né delle sue caratteristiche intrinseche, non si può essere messi nella condizione di valutare se la somma di 245 mila euro più 53.900 euro IVA, sia un prezzo congruo ed accettabile (posto che il Consiglio fosse intenzionato a procedere a questo acquisto). Si può soltanto 'presumere' che la stessa 'superficie utile sia di almeno 350 mq', come da requisito n⁰ 9, contenuto 'nell'Avviso di indagine di mercato per l'acquisto di immobile' approvato il 16/9/2021. Il prezzo di 245 mila euro più 53.900 euro IVA, contenuto nella 'Proposta al Consiglio comunale', formulata dalla Giunta, viene ritenuto unilateralmente: 'congruo e confacente alle esigenze dell'ente' senza che sia prodotta  nessuna dimostrazione documentale che lo sia effettivamente, sia per la sua superficie  che per le sue proprie caratteristiche, rapportato ai prezzi correnti di mercato. Elementi indispensabili per poter pervenire ad una determinazione non solo di questo, ma di qualsiasi prezzo. Non sussiste nessuna documentazione fotografica dell'immobile, ma solo l'indirizzo della sua ubicazione, con le coordinate catastali; da ciò consegue che gravi sui singoli consiglieri comunali, che vogliano 'capire' di che cosa si stia trattando, dell'indagine sull' 'individuazione dell'immobile stesso, le sue caratteristiche e la sua collocazione'" prosegue l'esponente di minoranza. 

"Per poter procedere all'esame della pratica è stato necessario dover chiedere agli uffici, tramite la Segreteria, la documentazione delle 'determine' da essi precedentemente prodotta. Tuttavia, anche in tal caso, non è stato possibile ricavare nessun dato degli elementi essenziali richiesti e sopraelencati, perché assenti. Si ha la netta, ora sempre più fondata, impressione che l'attuale Amministrazione comunale, come è già successo in diverse precedenti circostanze consiliari, abbia adottato la 'tattica', assunta come 'sistema', come 'modus operandi" di presentare 'Proposte' di punti in discussione al Consiglio comunale le più 'scarne' e povere di elementi possibili, anche, come in questo caso, prive di elementi 'essenziali', così da mettere i consiglieri comunali nella condizione di esser costretti a dover fare personali 'indagini' e richieste agli uffici dei documenti necessari, tali da ricavare quei dati che, per la loro natura ed importanza, dovrebbero esser già disponibili da subito. Chi non volesse o potesse effettuare queste stesse 'indagini' e 'richieste agli uffici' dovrebbe fare 'un atto di fede', a proprio 'rischio e pericolo', votando un provvedimento, ma non 'a ragion veduta'. Nel presente caso, nemmeno dopo aver effettuato 'gli approfondimenti' sui nuovi documenti acquisiti, si può evincere alcunché perché gli elementi necessari per procedere ad una ponderata valutazione anche in essi non sussistono". 

"Nel 'merito' - sottolinea ancora Carrara - l'Amministrazione del Comune di Pietra Ligure manifesta la volontà di acquistare, tramite un mutuo con la Cassa depositi e prestiti di 320 mila euro totali, un immobile che, pur rispettando formalmente il requisito indicato al n⁰ 1 'nell'Avviso di indagine di mercato…' ('L'immobile dovrà essere posizionato all'interno del centro abitato capoluogo del Comune di Pietra Ligure'), rappresenta tuttavia un immobile ben distante, circa due chilometri, sia dal centro urbano che dallo stesso municipio, per cui, per un servizio importante ed essenziale come l'archivio, di frequentazione e consultazione continua, ci sarà necessariamente un andirivieni di dipendenti che con mezzi motorizzati saranno costretti a percorrere quasi due chilometri prima in un senso e, poi, nell'altro. Se la volontà è quella di allontanarsi così tanto dal centro urbano e dal municipio per un servizio così importante, ci chiediamo se non fosse più lecito ed opportuno riadattare gli immobili già di proprietà comunale, poche centinaia di metri più avanti, presso i capannoni comunali in località Scalincio, che il Comune di Pietra Ligure concedeva in uso anche come abitazione provvisoria a famiglie sfrattate. Oppure, utilizzare gli immobili ricevuti in donazione o, comunque, pervenuti a vario titolo allo stesso Comune anche recentemente, sparsi per il suo territorio. Ma immobili comunali facilmente raggiungibili a piedi dal Municipio, ci sono in via don G.Bosio, via Rossello, piazza Palmarini, largo Vignette, ecc. Non si riesce a trovare ragione nei motivi che spingono il Comune a voler concludere questa compravendita, in un posto lontano 'a prescindere', visto che il Comune stesso dovrebbe pur ricevere, a titolo gratuito, in seguito al piano urbanistico relativo alle aree immobiliari del cantiere navale, un immobile di circa 10.000 mc. in posizione centrale sul lungomare". 

"Riassumendo - conclude il consigliere dell'opposizione - per tutto ciò descritto non si comprende proprio quale sia la 'vera' ragione che determini l'Amministrazione comunale di Pietra Ligure a voler proporre l'acquisizione di un immobile che, per la sua lontananza e scomodità, non sarà di alcun beneficio per la produttività del servizio pubblico comunale, specie per la funzione alla quale è destinato, ma determinerà senz'altro ininterrotti problemi, soprattutto logistici. Non se ne capisce la ragione, oltretutto, considerate le diverse opzioni alternative 'a costo zero' o 'costo ben ridotto', con immobili già di proprietà comunale o che stanno per diventarlo. Non si capisce il 'contenuto omissivo' della Proposta da esaminarsi in Consiglio, 'mancante' di elementi essenziali per poter procedere ad una ponderata espressione di un voto in merito da parte dei consiglieri comunali. Elementi, si ribadisce, che sono assolutamente non presenti nella Proposta di Consiglio Comunale e nemmeno nelle varie 'determine' degli uffici che hanno 'istruito' la pratica all'esame del Consiglio medesimo. Si resta, inoltre, perplessi sulla volontà di procedere all'acquisto dello stesso immobile tramite l'accensione di un mutuo con la Cassa depositi e prestiti, pari a 320 mila euro e non, invece, a voler procedere al finanziamento tramite 'mezzi finanziari proprii' visto che il Comune di Pietra Ligure risulta già da anni in 'attivo' di bilancio (2020: oltre 4 milioni di euro; 2021: oltre 6 milioni di euro) per cui avrebbe la capacità di sostenere autonomamente la spesa senza procedere ad un indebitamento dell'Ente. Si segnala, pertanto, la 'anomalia', la poca chiarezza e mancanza di 'trasparenza' della presente pratica stessa e la sua 'non esaminabilità' ed, alla luce di tutte le considerazioni svolte e dei rilievi sollevati, se ne trasmette la documentazione a chi debba sorvegliarne la liceità per competenza istituzionale".

Redazione

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