Attualità - 30 luglio 2022, 11:02

Senzaprontosoccorsosimuore, Albenga compatta per il Pronto Soccorso: iniziata la raccolta firme con ottima e costante affluenza

Ad autenticare le firme consiglieri di maggioranza e minoranza

Senzaprontosoccorsosimuore, Albenga compatta per il Pronto Soccorso: iniziata la raccolta firme con ottima e costante affluenza

Grande affluenza questa mattina presso la sede della Croce Bianca di Albenga dove a partire dalle 9 è iniziata la raccolta firme da allegare alla lettera da inoltrare al Prefetto di Savona Enrico Gullotti per chiedere un intervento urgente in merito alla situazione sanitaria del ponente ligure.

“Le persone hanno iniziato ad arrivare già alle 8 per mettersi in coda. Coda che è costante e non accenna a diminuire, con adesioni anche dai comuni limitrofi, arrivando fino a Tovo San Giacomo, per esempio. Segno che le persone hanno recepito il messaggio, il grido di aiuto di un territorio che si batte per il diritto alla salute e per riavere un presidio importante come il Pronto Soccorso”, è il commento di Gino Rapa del movimento apartitico #senzaprontosoccorsosimuore.

Importante segnalare la presenza di consiglieri della maggioranza e della minoranza ad autenticare le firme: Albenga si muove compatta e unita.

La raccolta firme presso la sede della Croce Bianca di Albenga si tiene oggi, sabato 30 luglio, e domenica 31 luglio dalle ore 9 alle 12. Il comitato pro ospedale #senzaprontosoccorsosimuore comunicherà altre date e orari per la raccolta firme attraverso gli organi di stampa e i social network.

Qui di seguito il testo della lettera che sarà inoltrata al Prefetto e che sarà riportata su ogni foglio di raccolta firme per permettere a tutti i cittadini di conoscere con chiarezza e precisione il motivo della richiesta di intervento:

"I sottoscritti cittadini segnalano quanto segue:

La situazione sanitaria nel comprensorio albenganese è giunta a un punto drammatico. La perdurante volontà dell'Amministrazione Regionale di NON riaprire il pronto soccorso dell'ospedale di Albenga, che -pur declassato a punto di primo intervento- superava i 23.000 accessi l'anno provoca quotidianamente il collasso del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Pietra Ligure, non in grado di smaltire decine e decine di pazienti in attesa. Addirittura persone anziane, sofferenti, costrette ad attendere più di 10 ore prima di essere visitate, sedute su una sedia e spesso neanche su quella. Medici e infermieri perennemente sotto pressione, col rischio anche di commettere gravi errori di valutazione. Scene non da società civile, ma da bolgia infernale, cui sono costretti ad assistere ogni giorno familiari dei pazienti e militi delle ambulanze.

La popolazione è molto esasperata e c'è il timore che la forte rabbia, la tensione e lo sdegno possano diventare -cosa che nessuno si augura- incontrollabili. Di continuo, soprattutto sui social, si sentono testimonianze drammatiche che spesso si concludono con l'invito alle forze dell'ordine, alla Procura, al Prefetto, a “chi di dovere” a intervenire prima che sia troppo tardi, per evitare proteste più forti dovute al perdurare di tali inaccettabili condizioni.

Viene violato ogni giorno l'articolo 32 della Costituzione Italiana (La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti) senza che NESSUNO intervenga a farlo rispettare. Non esiste più sul territorio la possibilità di prenotare esami o visite mediche, neanche a carattere di urgenza, in tempi accettabili se non a pagamento o in strutture lontane impedendo di fatto le cure a persone anziane, fragili, sole, economicamente deboli, senza rispetto per la citata Costituzione.

L'Amministrazione Regionale rifiuta ogni confronto con la popolazione del territorio e, ancora più grave, con le Istituzioni che rappresentano i cittadini. Addirittura nell'occasione della consegna alla città di Albenga di medaglia d'oro al valore civile il Presidente della Regione non ha presenziato e non ha inviato suoi rappresentanti con chiaro intento punitivo verso Albenga e il suo territorio.

Costruire un ospedale di comunità in una zona priva di strutture sanitarie può essere una soluzione accettabile. Declassare un Ospedale vero, con camere operatorie all'avanguardia, in posizione baricentrica, moderno, costruito grazie ai lasciti degli avi degli attuali abitanti per realizzare una sorta di cronicario è inconcepibile e forse potrebbe essere materia per la Corte dei Conti.

La segnalazione di quanto sopra a Lei, signor Prefetto, è un invito a intervenire con sollecitudine prima che la situazione degeneri e raggiunga un punto di non ritorno. Affinché nessuno possa dire: 'Non lo sapevo'".

Il testo sopra riportato può anche essere inviato al Prefetto via email singolarmente da ogni cittadino a questi indirizzi:  prefettura.savona@interno.it per chi opta per l’invio via mail normale, oppure protocollo.prefsv@pec.interno.it per chi sceglie di inviarla via pec posta certificata.

“Il modo più semplice è fare un copia e incolla, perché la lettera, per avere efficacia, deve essere uguale per tutti, senza modifiche, a cui va aggiunto il proprio nominativo - spiega Rapa -. La finalità dell'invio mediante posta elettronica è consentire a tutti, anche a chi non potrà venire di persona a sottoscrivere il documento, di esprimersi su un problema di vitale importanza per il nostro territorio. Condividere il più possibile. E soprattutto essere in tantissimi ad inviare la mail e a sottoscriverla nei punti raccolta firme autenticate da incaricati presenti sul posto”.

Intanto, segni di "fratellanza" e solidarietà stanno arrivando anche dai cittadini savonesi, anche in seguito al messaggio pubblicato su Facebookl da un noto negozio di Savona: "Amici, aiutiamo i nostri fratelli albenganesi che lottano per riavere il Pronto Soccorso", invitando a mobilitarsi per firmare o inviare la lettera via email al Prefetto. 

Maria Gramaglia

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