Attualità - 26 luglio 2022, 18:58

Funivie, nessuna modifica al decreto legge. I sindacati: "Nel testo mancano i contenuti prioritari chiesti dal territorio"

Bocciate le modifiche suggerite da istituzioni, parlamentari e parti sociali locali. Si allungano così le tempistiche per il ripristino mentre si accorciano quelle per la scadenza degli ammortizzatori sociali

Funivie, nessuna modifica al decreto legge. I sindacati: "Nel testo mancano i contenuti prioritari chiesti dal territorio"

Nessun emendamento per accogliere le osservazioni mosse da sindacati e territorio, il testo del decreto legge numero 68 circa il futuro di Funivie Spa che approderà al Senato è quello già presentato dal Consiglio dei Ministri e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale nelle scorse settimane, senza i tanto attesi e agognati miglioramenti proposti.

Questa la sostanziale novità emersa oggi dopo la Commissione Trasporti in Senato con al centro l'infrastruttura funiviaria che collega Savona alla Val Bormida e viceversa.

Nell'emendamento, che era stato esposto in un incontro a Palazzo Nervi a Savona alla presenza del senatore Paolo Ripamonti e del deputato Franco Vazio (oltre ai sindaci di Cairo e Savona, i sindacati e il presidente della Provincia), alla vigilia della crisi di Governo che ha portato due giorni dopo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a sciogliere le Camere, erano presenti alcuni "miglioramenti" di fatto del decreto in merito al completamento della funzionalità dell'infrastruttura, nuovi poteri al commissario, compiti ben dettagliati per il presidente dell'Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini, la nomina di un sub commissario e implementare i fondi per tutelare la cassa integrazione e per l'ammodernamento della rotta funiviaria.

La Commissione Trasporti subito era stata convocata per la settimana scorsa ma la caduta del Governo Draghi ha fatto slittare ad oggi l'incontro con esiti che però non vedono soddisfatti né i parlamentari savonesi né i sindacati.

"A fronte delle notizie ricevute dal Senatore Ripamonti (che ringraziamo per il costante impegno sulla vicenda) in merito alla formulazione con la quale con molta probabilità verrà emanato l'articolo sulle Funivie, non si può che esprimere rammarico rispetto alla mancanza dei contenuti prioritari (coperture economiche per l'adeguamento dell'infrastruttura, poteri straordinari per il commissario individuato per la gestione temporanea, possibilità di affidamento immediato delle parti di concessione potenzialmente operative quali parchi e collegamenti ferroviari) che il territorio (istituzioni, parlamentari e parti sociali) aveva individuato e sostenuto in sede di audizione presso l'8 Commissione in Senato" spiegano Simone Pesce, responsabile Cisl Savona e Danilo Causa, responsabile territoriale Fit Cisl Liguria.

"Nota positiva - proseguono Pesce e Causa - può essere riscontrata nel fatto che nell'ultima formulazione vengono richiamati interventi necessari al recupero della piena funzionalità tecnica, la continuità dell'esercizio dei servizi di trasporto portuale a basso impatto ambientale e di traffico, il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e l'individuazione di un nuovo concessionario".

"Partendo dalle citate premesse che confermano l'interesse a mantenere in vita l'infrastruttura si dovrà ricominciare un serrato confronto per individuare risorse, tempistiche e modalità per raggiungere l'obiettivo di salvaguardia e rilancio del sistema a partire dal prossima riunione già calendarizzata con il presidente della Regione Liguria e da un nuovo incontro da chiedere al presidente dell'Autorità di Sistema Portuale in attesa che si insedi un nuovo Governo con il quale interloquire" concludono i due esponenti della Cisl.

Grande insoddisfazione arriva invece da Simone Turcotto, segretario di Filt Cgil Savona, che sottolinea e ringrazia anch'egli il senator Ripamonti per l'impegno profuso ma non trova spunti di positività in quanto avvenuto quest'oggi: "Non si può dire nemmeno bicchiere mezzo vuoto, è vuoto per due terzi. In quel decreto manca ogni prospettiva per il rilancio dell'impianto con l'integrazione ferro-fune e di valorizzazione. E' un decreto 'scarso' anche per tirare a campare".

"Siamo quindi preoccupatissimi visto l'avvicinarsi della scadenza degli ammortizzatori sociali a questo si aggiunge la mancanza di una prospettiva di ritorno a lavoro perché questi non sono abbastanza lunghi da arrivare al punto in cui verrà ripristinata l'infrastruttura" aggiunge Turcotto.

Luciano Parodi e Mattia Pastorino

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