Attualità - 21 luglio 2022, 08:56

Ato unico dei rifiuti, vertice in Provincia. I sindacati: "Siamo molto preoccupati sulle tempistiche, ne parliamo da due anni"

I rappresentanti sindacali puntano il dito contro i comuni che stanno facendo "melina" e contro la Provincia "non decisionista"

Ato unico dei rifiuti, vertice in Provincia. I sindacati: "Siamo molto preoccupati sulle tempistiche, ne parliamo da due anni"

"La preoccupazione è grande, non è cambiato nulla e siamo fermi alla deriva. Pensavamo ci dessero delle date". Questo il grido d'allarme lanciato dai sindacati in merito ai ritardi sulle tempistiche per la costituzione dell'Ato unico dei rifiuti.

Ieri in Provincia si è svolto un incontro al quale hanno partecipato i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, il presidente Pierangelo Olivieri, il sindaco di Vado Monica Giuliano e i vertici di Sat, l'azienda che è stata scelta come gestore unico.

"La situazione è ferma ad un anno fa quando ci dicevano che alla fine del 2021 si sarebbe creata l'azienda, ma su 69 comuni 40 hanno comprato le azioni, 7-8 stanno completando la pratica, altri invece come Loano, Pietra, Cairo, Sassello e Urbe non hanno ancora dato una risposta - ha detto Danilo Causa, segretario Cisl - Non capisco perchè non si riesca a convincere questi comuni ad accodarsi a ciò che hanno deciso anche loro".

"Purtroppo siamo ancora lontani dall'avere tutti e 65 comuni della provincia interessati all'Ato unico, 19 volevano entrare ma la delibera regionale ha bloccato l'iter prorogando tutti i termini al 31 dicembre, sarebbe utile che dalla Regione ritornassero sui loro passi visto che sul territorio si erano presi degli impegni per farlo a giugno di quest'anno - ha detto il segretario generale della Cgil Savona Andrea Pasa - sei non hanno ancora sciolto le riserve e tutto questo rischia logicamente di protrarre questa discussione in avanti, ne parliamo infatti da due anni, con problemi non di secondo piano per i lavoratori".

Martedì scorso è infatti arrivato il via libera definitivo da parte del Consiglio regionale al nuovo Piano di gestione dei rifiuti e delle bonifiche.

Il Piano, approvato nel dicembre scorso dalla Giunta, ha superato la fase di consultazione pubblica della Valutazione Ambientale Strategica e rimarrà valido fino a 2026. Il nuovo piano dei rifiuti punta a una riduzione alla fonte della produzione di rifiuti urbani (-4% al 2026) e ad aumentare ulteriormente la raccolta differenziata (fino a un minimo del 67% sempre nel 2026), con nuove azioni di prevenzione e la promozione della tariffazione puntuale.

"Ci deve essere un intervento politico amministrativo della Regione che sblocchi questa situazione, in questo modo si creano grosse difficoltà, al momento si congela l'ingresso in Sat di diversi comuni. Auspischiamo che si risolva, è un balletto che va avanti da troppo tempo. È un servizio essenziale nel quale ci lavorano delle persone. L'impegno è di rivederci a breve" ha proseguito Giancarlo Bellini, Fp Cgil.

"Non è cambiato nulla, sono due anni che stanno continuando a raccontarcela, siamo molto preoccupati perchè ci vuole più decisionismo - ha proseguito Causa - vogliamo capire cosa vogliono fare, i lavoratori sono molto preoccupati, sono sempre più precari. Non vorrei che si andasse verso una gara regionale e tutto quello che abbiamo cercato di ottenere decada. Sono basito da parte di questa mancata scelta della politica, di questa melina, dell'assenza di decisionismo della Provincia".

Durante le assemblee dei sindaci dei mesi scorsi non sono mancate le critiche, le perplessità e le preoccupazioni, come già avvenuto in passato da parte di alcuni amministratori che in più di un occasione avevano chiesto a Sat un confronto per conoscere nel dettaglio il piano e i cambiamenti.

I sindaci avevano infatti chiesto alcune precisazioni sulle tipologie dei servizi e le modalità di raccolta e alcune implementazioni, ma permanevano ancora qualche perplessità sui servizi considerando che i singoli territori hanno caratteristiche diverse e sul futuro del servizio e di quanto i comuni potranno avere capacità decisionale quando l'azienda unica partirà con il servizio.

Dopo la deliberazione del piano sarà presente un periodo di transizione della durata di 24-36 mesi dalla data di stipula per poi partire con l'avvio della fase in regime dell'azienda.

Luciano Parodi

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