Completamento della funzionalità dell'infrastruttura, nuovi poteri al commissario Signorini con i suoi compiti ben dettagliati, nomina di un sub commissario, implementare i fondi per tutelare la cassa integrazione e per l'ammodernamento della rotta funiviaria.
Queste le tematiche principali che saranno presenti nell'emendamento che verrà presentato nella Commissione Trasporti sulle Funivie, cercando così da migliorare il decreto che dovrebbe portare al ripristino e rilancio dell'infrastruttura che collega Savona alla Val Bormida e viceversa.
Questa mattina è stato fatto il punto della situazione in Provincia con la presenza del presidente Pierangelo Olivieri, il senatore della Lega Paolo Ripamonti, il deputato del Pd Franco Vazio, i sindaci di Savona e Cairo Montenotte Marco Russo e Paolo Lambertini e le organizzazioni sindacali.
"Si è arrivati all'elaborazione di un documento condiviso che è stato portato in audizione in una commissione a ribadire la ferma condivisione e unità del territorio per il quale non si può non dare urgenza assoluta" ha detto il presidente provinciale Olivieri.
Nel decreto viene assicurato il ripristino della linea, ferma dopo l'alluvione e il crollo dei piloni del 2019, che collega il porto savonese con i parchi rinfuse di San Giuseppe, ma sarebbero presenti alcune incognite sia sulle tempistiche che per la gestione commissariale per massimo due anni prima dell’individuazione di un concessionario.
Oltre naturalmente alla salvaguardia dei lavoratori. Proprio tra agosto e settembre era previsto l'assorbimento dei dipendenti da parte della struttura commissariale con una parte dei lavoratori che rientrerebbero a lavorare con il compito di ripristinare l'infrastruttura non oggetto dei danni alluvionali, tra novembre e dicembre la consegna dei lavori con la riattivazione della linea per i collaudi e la ripartenza e, infine, entro dicembre 2024 la presentazione di un nuovo piano industriale e bandire così la gara per l'affidamento della concessione con Regione Liguria come affidataria dell'infrastruttura in extrema ratio nel caso nessuno partecipasse alla gara.
"L'emendamento è figlio di un decreto legge presente in commissione trasporti, è un traguardo che abbiamo ottenuto, è un emendamento del territorio e speriamo che questo sia funzionale per essere approvato, credo che ci siano le condizioni. Se le Camere si sciolgono però il decreto decade, più forza diamo al territorio meglio è" ha detto in apertura Ripamonti, preoccupato come i colleghi della crisi di Governo dopo la sfiducia del Movimento 5 Stelle che ha portato alle dimissioni del Premier Mario Draghi.
"Abbiamo condiviso il percorso di preparazione al decreto che nasce con un lavoro che sta alla base del risultato finale dovuto all'interlocuzione con il Governo e ministeri, l'emendamento è stato voluto fortemente dal territorio è nato dalla consapevolezza che fosse necessario superare le forze politiche per i fabbisogni della comunità, il lavoro è stato proficuo e sinergico. Non vi nego una preoccupazione di fondo non possiamo pensare che ciò che sta accadendo in queste ore sia neutro alla storia di cui stiamo parlando. Se dovesse venir meno il Governo potrebbe essere un colpo importante, mi auguro che ciò non avvenga. Mi auguro che mercoledì i toni vengano ricomposti" ha proseguito Vazio.
"Trovano conferma due punti, la prima è che il tema delle Funivie rappresenta una priorità perché è una infrastruttura che va recuperata, perché esiste un problema del reddito dei lavoratori e rappresenta una prospettiva infrastrutturale importante per il territorio che si è stretto in maniera compatta" ha continuato il sindaco di Savona Marco Russo.
"Non c'è ad oggi un'alternativa valida del carbone e parliamo di un'infrastruttura che dal punto di vista ambientale è assolutamente attuale, tutto questo deve servire a dare ancora maggiore enfasi ed importanza a questo. E' stato un percorso virtuoso, tutti gli attori si sono trovati a portare avanti questo tipo di istanza sperando che si arrivi ad un futuro certo per un'infrastruttura che ha tantissimo senso di esistere" ha specificato il primo cittadino di Cairo Paolo Lambertini.
"Ci troviamo di fronte a distanza di qualche anno con un gruppo di lavoratori ancora in cassa integrazione e nel provvedimento chiediamo l'aumento dei contributi per la cassa integrazione - il commento di Simone Pesce, Cisl - è un progetto che può portare risultati maggiori, purtroppo i dipendenti si sono ridotti in numero tra pensioni e chi ha fatto altre scelte, ma il gruppo che è presente è fondamentale per tutte le operazioni di ripristino e per mettere in funzione l'impianto".
"Abbiamo dato una prospettiva ad una cosa che pareva morta, siamo riusciti a fare cambiare idea al Ministero e non è stata una cosa facile, abbiamo ottenuto un decreto che era lacunoso e consentirebbe di tirare a campare due anni ma senza prospettiva, se riusciamo a portare a termine questo percorso c'è stata l'unione del territorio. Ci auspichiamo che con il commissario ci sia al più presto la possibilità che i lavoratori prendano servizio in linea. La caduta del Governo sarà un problema molto grande" conclude Simone Turcotto, Filt Cgil.
La commissione Trasporti è stata convocata per mercoledì e giovedì prossimo. Incombe però lo spettro il 21 luglio del discorso di Draghi alle Camere. Il Draghi Bis o un esecutivo "traghettatore" potrebbe mettere in salvo il futuro di tutte le istanze, le elezioni anticipate rischiano invece di mettere a serio rischio anche il decreto Funivie.