Chi si aspettava qualche novità dalla visita del presidente e assessore alla Sanità ligure, Giovanni Toti, a Cairo Montenotte per avviare il primo ospedale di comunità di Asl 2 non ha trovato soddisfazione per due grandi questioni che interessano la nostra sanità: il punto nascite di Pietra Ligure e il Centro Ictus del San Paolo.
Nel primo caso, al momento il presidente Toti ribadisce la posizione assunta da tempo, e ribadita già in passato al comitato "Giù le mani dal Santa Corona", di aprire entro l'estate.
Tutto nel piano più ampio di ridisegnare i punti nascite di tutta la regione e portare, entro la prima settimana di settembre, i documenti in Giunta regionale: "Già nelle scorse ore il direttore generale del Ministero della Salute richiamandoci a grande rigore nella definizione del piano sanitario dei punti nascite avendone probabilmente in eccesso rispetto al numero di nascite che abbiamo oggi" ha detto Toti.
A suffragare questo sarebbe la letteratura scientifica, secondo cui "i punti con meno di 500 nascite siano estremamente pericolosi per mamme e figli in caso di difficoltà".
Nonostante ciò "Santa Corona avrà un punto nascite, questo senza dubbio, perché è un punto fermo della sanità ligure e, come ribadito coi nostri tecnici, vogliamo che le mamme possano partorire in caso di situazioni critiche dove c'è un Dea di Secondo livello in grado di interpretare tutte le casistiche".
Anche per il centro dedicato alla neurologia del nosocomio savonese la questione è legata ai numeri: "Mancano, in Italia, medici di tante spazialità. Per questo dobbiamo costruire luoghi medici dove le forze mediche abbiano non solo le dimensioni ma anche i quantitativi necessari a far funzionare un Centro Ictus, ma anche la capacità di comprendere tutti i casi che dipende dall'esperienza e dai casi visitati".
Nella terza commissione consiliare di Savona con al centro la sanità e il nosocomio savonese era stata letta una missiva inviata dal direttore generale dell'Asl2 Marco Damonte Prioli che annunciava che i lavori sul nuovo centro dovrebbero concludersi entro fine luglio, con l'arrivo degli arredi ad agosto e l'avvio probabilmente a settembre.
Il 24 marzo scorso il dirigente dell'azienda sanitaria locale savonese aveva invece dichiarato che lo spostamento del centro dal primo piano al settimo nella nuova sede sarebbe avvenuto entro il 30 giugno con un investimento di circa 1 milione e mezzo di euro, ma il fine interventi rischiano di slittare di un mese con agosto come termine per l'arrivo dell'attrezzatura.
"Gli addetti ai lavori sono anche quelli che fanno i macchinari e i materiali e, come è noto, la Cina è ancora chiusa: arriva il 3% di quello che dovrebbe arrivare dalla Cina. Così come i rincari di materie prime e la revisione delle gare: è un momento in cui forse a qualcuno è sfuggito, eppure qualche problema lo sta manifestando la diga del porto di Genova in queste ore, visto il rincaro dei prezzi che è valutato dalle aziende offerenti tra il 20 e il 30% data la situazione bellica ma non solo - ha detto Toti - È naturale che vi siano in un momento come questo alcuni ritardi, è nota la difficoltà ovviamente di reperire personale specializzato, detto ciò il bando è aperto: due medici sono stati già individuati, se ne serviranno altri il direttore Prioli ha già dato disponibilità non solo all'assunzione ma alla riorganizzazione dei reparti in modo tale che quel centro possa aprire. Me ne spiaccio se abbiamo qualche settimana di ritardo, ma in un contesto in cui l'intera Europa è in ritardo e il tema dei rincari e dei ritardi sulle materie prime è dominante per tutto il mondo, spero che anche gli addetti ai lavori se ne abbiano una ragione e leggano i giornali".