Un primo incontro per fare il punto sulle diverse criticità presenti nel decreto sul ripristino e il rilancio di Funivie pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Questo pomeriggio le organizzazioni sindacali, la Provincia e i comuni di Savona e Cairo hanno incontrato il presidente di Autorità di Sistema Portuale Paolo Emilio Signorini, nominato come commissario per la gestione e sono state affrontate diverse tematiche che riguardano il futuro dell’infrastruttura essenziale per le due città ma non solo.
Nel decreto viene assicurato il ripristino della linea, ferma dopo l'alluvione e il crollo dei piloni del 2019, che collega il porto savonese con i parchi rinfuse di San Giuseppe, ma sarebbero presenti alcune incognite sia sulle tempistiche che per la gestione commissariale per massimo due anni prima dell’individuazione di un concessionario. Oltre naturalmente alla salvaguardia dei lavoratori.
Proprio tra agosto e settembre era previsto l'assorbimento dei dipendenti da parte della struttura commissariale con una parte dei lavoratori che rientrerebbero a lavorare con il compito di ripristinare l'infrastruttura non oggetto dei danni alluvionali, tra novembre e dicembre la consegna dei lavori con la riattivazione della linea per i collaudi e la ripartenza e, infine, entro dicembre 2024 la presentazione di un nuovo piano industriale e bandire così la gara per l'affidamento della concessione con Regione Liguria come affidataria dell'infrastruttura in extrema ratio nel caso nessuno partecipasse alla gara.
“Abbiamo fatto presente tutte le criticità e le mancanze che ci sono nell’emendamento come le modalità di revoca della concessione o di retrocessione della stessa e quelli che sono i fondi che non sono adeguati per un potenziamento e ripartenza dell’infrastruttura - hanno detto i segretari della Filt Cgil e Fit Cisl Simone Turcotto e Danilo Causa - il presidente è stato disponibile e ha ascoltato le problematiche e in questi giorni lavorerà con il Ministero per cercare quali sono i margini e dare una prospettiva all’impianto”.
Se però il Ministero dello Sviluppo Economico non dovesse rispettare nei prossimi mesi il programma presentato, per i lavoratori di Funivie Spa dall'1 settembre potrebbe scattare la procedura di licenziamento collettivo.
Il 15 novembre prossimo scadranno gli ammortizzatori sociali e senza l'assorbimento dei lavoratori da parte della struttura commissariale per impiegarli nel ripristino dell'infrastruttura, l'azienda non potrà sostenerli.
“Abbiamo fatto presente che c’è un problema su quelli che sono gli ammortizzatori sociali previsti dentro l’emendamento, perché messi come sono hanno una serissima difficoltà applicativa e quindi abbiamo chiesto che venga chiarita la loro fruibilità” continuano Turcotto e Causa.