Attualità - 09 giugno 2022, 12:35

Futuro tra magnate indiano e fondo svedese per Piaggio Aero? I sindacati: "Confronto con Commissario e Ministero sempre più urgente"

Dopo la scadenza del secondo bando, sembrano essere due le realtà interessate. Fiom Cgil, rsu ed rsa: "Mantenere asset aziendali e siti produttivi, rafforzare l'occupazione e reinternalizzazione dei lavoratori e delle attività esternalizzate"

Futuro tra magnate indiano e fondo svedese per Piaggio Aero? I sindacati: "Confronto con Commissario e Ministero sempre più urgente"

La corsa per trovare finalmente un nuovo proprietario che possa garantire un futuro a Piaggio Aerospace sembra stavolta essere giunta alla volata decisiva.

Lo scorso 30 maggio scadeva infatti il termine fissato per presentare un'offerta di acquisto vincolante per i cinque pretendenti che avevano avuto accesso alla data room per effettuare la due diligence e le necessarie valutazioni circa la situazione dell'azienda aerospaziale.

Un passaggio attraverso il quale si sarebbe ottenuta un'ulteriore "scrematura" che avrebbe a questo punto portato tra le mani del commissario Vincenzo Nicastro due proposte. Una dal sapore più "nostrano", ossia quella del magnate indiano e italiano d'adozione, Randeep Singh Grewal attivo con la sua "Greran Family Office" in settori che spaziano dall'energia all'immobiliare, compreso quello dell'aviazione; l'altra invece sarebbe ancora eredità del primo bando e apparterrebbe al fondo svedese "Summa Equity", ancora convinto di potersi giocare le proprie carte.

Quale che sarà il futuro proprietario dell'azienda, a fissare i paletti per la prosecuzione di un vero e proprio "patrimonio industriale e occupazionale del nostro territorio, nonché un'eccellenza a livello nazionale e internazionale" e che come tale "dev'essere trattato da tutti i soggetti che hanno e che potranno avere un ruolo" nel determinarne i futuri assetti, sono Fiom Cgil e le rsu ed rsa del sindacato confederale.

La loro posizione "in merito alla vertenza che riguarda la più importante azienda della nostra provincia, nonché azienda strategica coperta da golden power", espressa in una nota, è chiara ormai da tempo e viene ancora una volta sostanzialmente ribadita dopo l'incontro dei mesi scorsi con lo stesso Nicastro, chiedendo garanzie sul piano industriale da applicare partendo da "chiare prospettive produttive e occupazionali" e investimenti necessari.

"Il piano industriale - riporta la nota - dovrà prevedere il mantenimento degli attuali assets aziendali e dei siti produttivi, il rafforzamento dell'occupazione e possibilmente la reinternalizzazione dei lavoratori e delle attività esternalizzate in LaerH che sono essenziali per la completezza del ciclo produttivo. Si dovrà partire dalle attuali certezze, ossia la produzione dei P180 (rispetto a cui stato da poco definito l’iter per la nuova commessa da parte del Ministero della Difesa), la definizione dell'iter di certificazione del P1HH e l'attività nel settore motoristico, sia produttivo che manutentivo".

"I piani industriali e le sue ricadute produttive ed occupazionali vanno discusse nelle sedi opportune" è quindi l'appello di Fiom Cgil che chiede "rispetto per centinaia di lavoratrici e di lavoratori che, dopo anni di preoccupazioni, hanno il diritto di avere informazioni certe sulla vertenza". Come? Innanzitutto partendo dal "riprendere il confronto col Commissario Straordinario sulle novità emerse nell’iter della procedura di vendita" e facendo in modo che "Governo e Mise, attraverso il confronto con le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei lavoratori lavorino concretamente per individuare la soluzione migliore tra le offerte presentate".

Il tutto senza dimenticare i colleghi di LaerH, "il cui destino deve essere legato a quello di Piaggio, nonché dei lavoratori delle aziende dell’indotto" conclude la nota del sindacato.

 

 

Mattia Pastorino

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