Attualità - 30 maggio 2022, 12:51

Turismo, mancano i lavoratori del settore, Garavaglia: "Reddito di cittadinanza cumulabile per gli stagionali"

La proposta del ministro del Turismo per risolvere il problema della mancanza di personale tra i lavoratori del settore

Turismo, mancano i lavoratori del settore, Garavaglia: "Reddito di cittadinanza cumulabile per gli stagionali"

Reddito di cittadinanza cumulabile al 50% per i lavoratori stagionali. Questa la proposta del ministro del Turismo Massimo Garavaglia, questa mattina a Genova per fare il punto della situazione sul turismo in Liguria.

Il ministro ha ribadito come l'Italia, nel corso dell'ultimo anno, abbia guadagnato due posizioni nella classifica del World Economic Forum, passando dal 12esimo al decimo posto, indice di una sempre maggiore attrattività del territorio che si sposa a politiche turistiche capaci di garantire un'offerta molteplice. Un dato che evidenzia una crescita maggiore rispetto anche ad altri paesi europei.

Un plauso è andato alla Liguria che, come ha ribadito Garavaglia, "ha iniziato a lavorare correttamente con campagne di promozione che non guardano soltanto al mare ma anche all'outdoor, nuova richiesta del turista". 

Ma a tenere alta l'attenzione è la situazione complicata che riguarda la carenza di personale nel settore. A proposito, il ministro del Turismo ha proposto una soluzione che vede la compatibilità al 50% del reddito di cittadinanza per i lavoratori stagionali.

"Nell'immediato, vanno trovate soluzioni tampone - ha detto il ministro - abbiamo necessità di trovare personale in tempi rapidissimi. Bisogna riuscire a formare in tempi rapidi personale per questo settore. Le risorse ci sono ma bisogna attivarsi. Poi andrà fatto un ragionamento in prospettiva e andranno riviste alcune regole del mercato del lavoro che, oggettivamente, lo ingessano. Sarà necessario aprire una discussione con le categorie per vedere che cosa si può fare a livello contrattuale per rendere più appetibile questo settore, anche ragionando sul welfare aziendale, sulla durata della stagione".

Poi la proposta: " A mio avviso, quando una sperimentazione è durata un po’ di anni, bisogna vedere com’è andata e fare degli aggiustamenti. Vanno fatti perché, in alcune realtà, c’è un oggettivo spiazzamento del mercato del lavoro. Ho proposto la cumulabilità al cinquanta per cento per chi ha un lavoro stagionale. Questo eviterebbe di dover scegliere se fare una cosa piuttosto che l’altra".

Anche il presidente della Regione Liguria è intervenuto ringraziando il ministro per gli elogi alla Liguria e alla sua attività di promozione turistica. 

"Siamo alla vigilia di una stagione che si preannuncia positiva anche grazie agli importanti investimenti di promozione del territorio he Regione Liguria ha fatto in questi due anni - ha dichiarato il governatore - Nonostante la pandemia, abbiamo continuano a crederci investendo nel turismo, nell’agroalimentare e nel collegamento con tutto quello che può portare turismo sul nostro territorio. Le prenotazioni per luglio sono soddisfacenti, sopra il 2019. Genova è piena di turisti e le imprese turistiche, dai grandi gruppi internazionali alla piccola e media impresa ligure, tornano a investire. Le crociere ripartono. Il dato è positivo, ora si tratta di lavorare per dare struttura e continuità a questa ripresa".

Poi il punto sul mercato del lavoro e sui lavoratori stagionali: "Formazione professionale, politiche attive del lavoro, allungamento della stagione turistica. Sono molti i punti che abbiamo affrontato con il ministero che è tornato a investire sulla promozione dell’Italia. Ci aguriamo che si chiuda anche la vertenza ITA e che ne faccia diventare davvero un vettore di promozione del nostro territorio per lavorare in sinergia con le imprese. Siamo sulla strada giusta, non si può perdere il momento perché il mondo sta ripartendo. Abbiamo guadagnato posizioni nella classifica internazionale e dobbiamo mantenere l'andamento".

Ancora: "C’è un’emergenza legata ad alcune figure professionali, non solo del turismo. Questa in parte è dovuta alle politiche del reddito di cittadinanza che, parzialmente, hanno tolto dal mercato certe professionalità, soprattutto quelle a minor specializzazione. Dall’altra parte c’è un’incongruenza: un paese che ha il 10% di disoccupazione strutturale con migliaia di posti vacanti ci dice molto rispetto alla necessità di lavorare sull’incontro tra domanda e offerta di lavoro. La Regione ha coscienza e carte in regola perché stiamo continuando a investire sulla formazione delle professionalità. Alcune formazioni restano vacanti e qui si pone un altro tema legato allo stimolo delle persone a occupare posti di lavoro. Il patto di lavoro sul turismo da questo punti di vista è un’avanguardia a livello nazionale con politiche attive del lavoro insieme alla formazione, credo sia la strada giusta. Dobbiamo lavorare ancora perché è inaccettabile che vi siano molte migliaia di persone disoccupate e molti migliaia di posti di lavoro vuoti".

Redazione

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