Un'interpellanza per ricevere un aggiornamento sulle attuali condizioni igieniche e di sicurezza del campo nomadi della Fontanassa a Savona.
La presenteranno nel prossimo consiglio comunale i consiglieri di Fratelli d'Italia Massimo Arecco e Renato Giusto in merito alla tematica che aveva creato più di una polemica nello scorso mandato amministrativo.
Uno degli ultimi atti dell'ex sindaco Ilaria Caprioglio era stato quello di dare il via alla demolizioni di alcune baracche abusive nel campo, con la successiva ricollocazione in alloggi popolari di alcuni abitanti. La conclusione delle demolizioni poi però non era avvenuta e alcuni manufatti erano rimasti al loro posto. Ma nel 2022, come prevede il regolamento comunale, il campo dovrà essere chiuso per lasciare spazio ad un parcheggio a disposizione della struttura sportiva.
"Negli anni '90 l'allora Amministrazone Comunale spostò l'area nomadi da Corso Mazzini a Via Fontanassa nei pressi del campo da atletica, creando nel contempo, in detto sito, un'area attrezzata per la sosta dei carriaggi da destinare alla popolazione nomade savonese - spiegano i due consiglieri - al Comune di Savona, competono le attività tese a favorire una corretta inclusione sociale fra le quali rientrano, a pieno titolo, quelle delle popolazioni di origine nomade significando che nella fattispecie quella savonese è di origine Sinti".
"Durante la precedente amministrazione era stato dato avvio ad una forma di collaborazione fra tutti gli uffici comunali con il compito di verificare le attuali condizioni dei residenti nella Via Fontanassa, ove hanno sede le popolazioni originariamente nomade, insediate da anni nel territorio Comunale savonese, e conseguentemente riformulare una nuova proposta regolamentare che contemperasse le esigenze legate all'attuale insediamento abitativo, allo sfruttamento dell'area in maniera più consona alle reali esigenze della città dettate anche dalla presenza di un rilevante complesso sportivo la cui area, occupata ad oggi interamente dalla succitata popolazione, era già stata creata a completamento delle esigenze del predetto complesso sportivo".
"A seguito dell'attività degli uffici nel tempo si era reso necessario, stante le precarie condizioni di sicurezza in cui versava l'area, addivenire ad ordinanza contingibile ed urgente al fine di garantire la legittimità delle occupazioni e la sicurezza degli occupanti con lo scopo principale della salvaguardia della salute e della tutela delle persone con particolare riguardo ai minori - specificano i consiglieri del partito di Giorgia Meloni - si era reso necessario addivenire alla dismissione dell'area in parola ed a programmare una diversa allocazione ed integrazione dei nuclei familiari, autorizzati al momentaneo utilizzo dell'area in questione, data comunque la precarietà abitativa delle strutture mobili autorizzate, entro il 31 dicembre 2022, salvo eventuali proroghe, per obiettive difficoltà tecnico-amministrative o per altri gravi motivi, motivatamente deliberate dalla Giunta Comunale ed adottate con provvedimento sindacale".
"Si era ritenuto necessario, oltre a stabilire regole di gestione e di convivenza all'interno dell'area in parola e sottoporre l'autorizzazione alla sosta ad un titolo concessorio oneroso, rivedere l'impianto normativo preesistente alla luce della necessità di addivenire nel tempo alla completa restituzione dell'area ad un suo utilizzo interamente asservito al vicino campo di atletica - concludono Arecco e Giusto - era stato approvato in Consiglio comunale il nuovo Regolamento per l'utilizzo e la gestione dell'area di sosta di via Fontanassa in Savona adibita attualmente alle famiglie di origini Sinti".
Chiedono quindi al sindaco Marco Russo di "conoscere quante famiglie, attualmente, vivono ancora nell'area; la tempistica con cui l'amministrazione prevede di completare la definitiva allocazione ed integrazione dei nuclei familiari, autorizzati al momentaneo utilizzo dell'area in questione e la tempistica e le modalità con cui pensano di completare la risistemazione integrale dell'area, per renderla disponibile con destinazioni d'uso compatibili con le reali esigenze della città, dettate anche dalla presenza di un complesso sportivo".