"La notizia dell’apertura di una nuova fase del processo di vendita di Piaggio Aero Industries e Piaggio Aviation, con l’autorizzazione alla due diligence di cinque soggetti e dunque di cinque possibili acquirenti (che si uniscono all’offerta vincolante già presentate) rappresenta l’inizio di una fase importante e delicata", cosi commentano in una nota la segreteria Fiom Cgil Savona, la Rsu Fiom Piaggio Aerospace Villanova d’Albenga e la Rsa Fiom Piaggio Aviation.
"Il fatto che, nonostante le enormi difficoltà dovute alla pandemia ed allo scoppio del conflitto in Ucraina, ci siano stati 11 soggetti che hanno manifestato interesse significa che Piaggio è un’azienda che raccoglie l’interesse del mercato. Che questo processo vada avanti d’accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico (ricordiamo può il Governo può esercitare la golden power data la strategicità di Piaggio per gli interessi nazionali) è doveroso e deve essere un elemento di tutela rispetto alla vendita, al rilancio dell’azienda, alla salvaguardia ed allo sviluppo dell’occupazione e delle grandi competenze presenti in Piaggio. Che poi si intenda non derogare oltre rispetto alle tempistiche annunciate riteniamo sia necessario in quanto le lavoratrici ed i lavoratori meritano di avere certezze dopo anni di difficoltà".
"Ci aspettiamo infatti una soluzione in grado di dare chiare prospettive industriali ed occupazionali attraverso investimenti per l'attuazione di un piano industriale che deve prevedere il mantenimento degli attuali assets aziendali e dei siti produttivi, il rafforzamento dell'occupazione e possibilmente la reinternalizzazione dei lavoratori e delle attività esternalizzate in LaerH. Piano industriale che deve partire dalle attuali certezze, ossia la produzione dei P180, la definizione dell'iter di certificazione del P1HH e l'attività nel settore motoristico, sia produttivo che manutentivo.
Nel mentre è necessario che l’iter burocratico per la definizione del nuovo ordine di altri P180 sia, così come recentemente annunciato, sbloccato in modo da dare continuità produttiva sia a Piaggio che a LaerH" aggiungono i sindacati.
"Su tutto questo vogliamo, come già detto più volte, confrontarci sia con il management aziendale, in primis il Commissario Straordinario, che con il Ministero dello Sviluppo Economico da cui aspettiamo da tempo di essere convocati. I piani industriali vanno discussi con i rappresentanti dei lavoratori e con le organizzazioni sindacali nelle sedi istituzionali - concludono - Questo in primo luogo per una questione di rispetto per centinaia di lavoratrici e di lavoratori sia di Piaggio che di LaerH che svolgono attività indispensabili per la completezza del ciclo produttivo, il cui destino deve essere legato a quello di Piaggio, nonché dei lavoratori delle aziende dell’indotto".