Attualità - 23 marzo 2022, 11:30

Giuggia Costruzioni rifà il look all’aeroporto di Genova tra rincari e senso di responsabilità

L’azienda di Villanova Mondovì è il principale artefice dei lavori di riqualificazione del “Cristoforo Colombo”, ma l’AD Paolo Giuggia lancia un grido di allarme sul rincaro delle materie prime a carico delle imprese

Giuggia Costruzioni rifà il look all’aeroporto di Genova tra rincari e senso di responsabilità

Tre fasi, trentadue giorni consecutivi di lavoro, più di 200 mezzi impiegati e oltre 300 persone coinvolte tra tecnici e operatori. Sono alcuni dei numeri dell’imponente opera di riqualificazione funzionale e strutturale della pavimentazione della pista di volo 10/28 dell’aeroporto internazionale “Cristoforo Colombo” di Genova. Un intervento fondamentale per la sicurezza dello scalo.

Un’operazione complessa che ha comportato la chiusura continuativa dell’aeroporto e il fermo di tutte le operazioni di volo, con lavori ventiquattr’ore su ventiquattro per otto giorni fino al 20 marzo, quando è iniziata l’ultima parte del cantiere il cui smobilizzo definitivo è fissato per il 25 marzo.

A gestire e a coordinare ciascuna fase operativa, la Giuggia Costruzioni di Villanova Mondovì (CN), ancora una volta protagonista in terra genovese dopo le attività sul nuovo Ponte San Giorgio, sulla sopraelevata in fase di realizzazione tra il bacino portuale di Prà e il nodo autostradale e le modifiche stradali attuate in via Cornigliano.

Un’azienda, quella villanovese, che negli anni è diventata uno dei maggiori player di mercato nel Nord Ovest, con appalti dal Piemonte all’Emilia Romagna (tra cui gli interventi infrastrutturali ultimati nel 2019 all’aeroporto “Giuseppe Verdi” di Parma).

Un’espansione che l’amministratore delegato di Giuggia Costruzioni, Paolo Giuggia, condivide anzitutto con le proprie maestranze: «Siamo fieri e orgogliosi della crescita degli ultimi anni e l’aggiudicazione di appalti come quello del “Cristoforo Colombo” (in raggruppamento temporaneo con la Bacchi, ndr) danno prestigio a tutta l’azienda. Un risultato che, in questo caso, è frutto della collaborazione con diversi partner come Saisef, Comac ed ETS che ci hanno affiancato nella produzione del conglomerato bituminoso».

Tuttavia, nelle parole dell’ingegner Giuggia, anche una riflessione amara sull’attuale momento storico, un vero grido d’allarme«Alla luce della drammatica evoluzione geo-politica delle ultime settimane - sottolinea l’amministratore delegato dell’azienda con sede in provincia di Cuneo - è doverosa una profonda riflessione. I pesanti rincari delle forniture e delle materie prime che tutti noi stiamo riscontrando nel quotidiano, gravano pesantemente anche sulle spese complessive dei cantieri articolati come quello di Genova. Costi imprevedibili in fase di appalto che non ci vengono riconosciuti e ai quali dobbiamo far fronte con risorse interne. Nel caso specifico, in virtù dell’impegno civico e del dovere etico verso la collettività che da sempre ci contraddistinguono, siamo pronti ad addossarci temporaneamente questo onere. Tuttavia, riteniamo necessario avviare un tavolo istituzionale che metta a punto con urgenza opportuni interventi di ristoro, anche con il coinvolgimento del sistema finanziario. È fondamentale lavorare per garantire la sostenibilità della nostra industria, pena il tracollo completo dell’intero comparto».

 

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