Come noto, il territorio di Borgio Verezzi è vincolato paesaggisticamente e numerosi sono gli immobili pubblici e privati di sicuro pregio ed interesse culturale. Tra questi, è presente il cosiddetto “Mulino Fenicio” (vincolato monumentalmente dal 1982 ai sensi del Codice dei Beni Culturali) che riveste notevole importanza sia sotto il profilo storico-culturale, sia sotto il profilo turistico.
Il manufatto è di proprietà dell’avvocato Luca Finocchio Mapelli, appartenente ad una delle storiche famiglie di Borgio Verezzi. Per promuovere le peculiarità e bellezze del territorio, l’Amministrazione ha messo in atto una serie di strategie e iniziative mirate alla valorizzazione dei beni turistico culturali, fra i quali certamente rientra il “Mulino Fenicio”: per questo è stato da tempo avviato un dialogo e un confronto con la proprietà privata, per far emergere l’unicità di tale immobile e le possibilità di ricaduta positiva sul territorio.
"L’avvocato Finocchio Mapelli ha colto l’importanza dell’argomento, ha valutato le ampie ricadute benefiche e le evidenti prospettive d’interesse pubblico, e con grande generosità e senso civico è giunto alla decisione di donare l’immobile, unitamente al terreno su cui insiste il monumento" commentano dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Renato Dacquino.
"Nell’accettare la donazione, l’amministrazione comunale esprime, anche a nome di tutta la cittadinanza, pieno apprezzamento e gratitudine nei confronti dell’avvocato Luca Finocchio Mapelli e si impegna ad apporre e mantenere sull’immobile in maniera permanente una apposita targa commemorativa in pietra di Verezzi, sulla quale comparirà la dicitura 'Bene pervenuto alla comunità di Borgio Verezzi per generosa donazione dell’avvocato Luca Finocchio Mapelli'. Confermata inoltre, nel contesto del Festival Teatrale estivo di Borgio Verezzi, la presenza di un premio alla scenografia a cadenza annuale, per tutta la futura durata del Festival stesso, intitolato alla memoria dell’avvocato Giorgio Finocchio" concludono dal Comune.
Antico mulino del XI secolo, ha ereditato il nome dalle presunte influenze fenicie e mediorientali, (tanto diffuse nella cultura verezzina) che ne caratterizzano la tecnica costruttiva. Sorge sul crinale del monte Orera, vicino alla chiesa di San Martino e a pochi passi dalle abitazioni della borgata Crosa. Esistono due soli altri esemplari di mulino fenicio in Europa: uno in Spagna e uno in Sicilia, entrambi però completamente diroccati.
La particolarità di questo mulino eolico salta subito all'occhio: le pale erano situate all'interno della struttura e si muovevano grazie al vento che passava attraverso le feritoie aperte sulla facciata. Le finestre venivano chiuse o aperte secondo il vento e le necessità, in modo da convogliare il flusso con la massima intensità sulla velatura delle pale e sfruttare così appieno la potenza del mulino.
A differenza dei mulini eolici tradizionali che sfruttavano al massimo il vento proveniente da una sola direzione, questo mulino era dunque in grado di sfruttare l'intera rosa dei venti.
Il Mulino Fenicio è considerato oggi uno dei simboli di Verezzi, e la sua caratteristica struttura, riprodotta in miniatura in oro su pietra dura, per decenni ha rappresentato ogni estate il premio nazionale “Veretium” per la Prosa, assegnato annualmente all’attrice/attore italiano che si fosse distinto per qualità del testo e capacità di interpretazione.