Curiosità - 15 marzo 2022, 20:00

Un giorno in compagnia dei piccoli del Gaslini per scoprire i segreti del treno: l'iniziativa del Dopolavoro Ferroviario di Albenga

A rendere possibile l'incontro, seppur virtuale, il progetto “Train To Be Cool” della Polfer

immagine di repertorio

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Si tratta della più grande impresa del tempo libero presente sul territorio nazionale, che da oltre novant’anni si prende cura dei ferrovieri in pensione e delle loro famiglie, diventando così un importante punto di riferimento per sentirsi socialmente attivi e impegnati senza ricevere nulla in cambio se non la gioia e tanti sorrisi.

Stiamo parlando del Dopolavoro Ferroviario, che ad Albenga da molti anni organizza e prende parte attivamente a numerose attività ricreative e culturali. Con una specificità, ossia quella rappresentata dalla sempre attivissima sezione modellismo, la quale ha partecipato a innumerevoli iniziative, tra cui è degno di nota ad esempio l’evento gestito dall’Istituto Comprensivo di Pietra Ligure atto anche a valorizzare il ruolo sociale delle Forze dell’Ordine. 

«Abbiamo avuto il piacere di essere coinvolti dalla Polizia Ferroviaria e di collaborare con loro in svariate occasioni - spiega il responsabile della sezione modellismo, Piero Canepa - Considerato il forte legame che si è creato con i poliziotti, abbiamo colto subito l’occasione, fornitaci dal poliziotto Paolo, di prendere parte al progetto “Train to be cool”».

E grazie a quest'ultimo il Dlf albenganese ha valicato i confini cittadini e provinciali arrivando a una platea speciale: quella dei bambini ricoverati al Gaslini di Genova. «Questa volta, a differenza di altri momenti, la gioia era mista a commozione, in quanto grazie alla referente del progetto per la scuola primaria, la maestra Mara, e ad alcune sue colleghe di altri ordini scolastici, ci è stata offerta un’enorme possibilità, ossia far giocare i bambini attraverso un incontro virtuale e permettere loro di essere altrove - dice Canepa -. È stato decisamente entusiasmante poter osservare i loro sorrisi e i loro sguardi da cui trapelavano una fortissima emozione e un  desiderio di conoscenza». 

«Stiamo prendendo accordi con le insegnanti per poter far vivere direttamente tale esperienza ai piccoli portando presso i locali dell’ospedale un plastico e una serie di modellini fruibili dai bambini e dalle loro famiglie - aggiunge -. Ciò consentirebbe di illustrare anche attraverso il gioco non solo le regole per usare il mezzo in totale sicurezza, contenuti già veicolati con attenzione e amore dalla Polizia Ferroviaria e dalla Scuola, ma anche far capire che il treno ci permette di viaggiare, esplorare nuovi territori, interiorizzare alcuni contenuti della fisica, conoscere nuove culture e soprattutto vivere, poiché quando si è seduti e si osserva dal finestrino il cambiamento del paesaggio si può apprezzare ciò che ci circonda assumendo una diversa prospettiva». 

Perché in fondo, come diceva Antonio Machado, “ E poi, il treno, nel viaggiare, sempre ci fa sognare”.

Mattia Pastorino

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