Alla vigilia torna il pesce nel 71% delle case italiane dove si fanno largo i menu low cost con prodotto 100% italiano, spinti dalla crisi economica legata alla pandemia ma anche dalla voglia di sostenere l’economia nazionale in un momento difficile per il Paese. Solo una minoranza del 23% di cittadini preparerà menu totalmente a base di carne, mentre un 5% si indirizzerà verso piatti a base di verdure. Del resto, proprio durante le festività di Natale si registrano in Italia le punte massime del consumo di pesce, che è pari ad oltre 28 chilogrammi a testa durante l’anno, superiore alla media europea di 25 chili e a quella mondiale di 20 chili: una tendenza sostenuta nel 2021 da un incremento del 27% degli acquisti di prodotti ittici freschi.
Non sempre però è facile avere la certezza di portare in tavola pesce italiano, in una situazione in cui la grande maggioranza dei pesci in vendita provengono dall’estero: è essenziale, per questo, acquistare il pesce direttamente dal produttore, quando possibile, e controllare sempre l’etichetta sul bancone dove deve essere specificato il metodo di produzione (“pescato”, “pescato in acque dolci”, “allevato…”), il tipo di attrezzo oggetto della cattura e la zona di cattura o di produzione (Mar Adriatico, Mar Ionio, Sardegna, anche attraverso un disegno o una mappa). Il pesce fresco, inoltre, presenta una carne soda ed elastica, le branchie rosse o rosate e umide, gli occhi non secchi o opachi, e un odore non eccessivamente forte e sgradevole. Per i molluschi, invece, è essenziale che il guscio sia chiuso, mentre per i gamberi bisogna verificare che non abbiano la testa annerita.
Coldiretti Impresapesca, oltre a questi semplici consigli, ha elaborato anche la proposta di due menu low cost e interamente tricolori per quattro persone: il primo, a base di pesce pescato sulle nostre coste, vede come antipasto alici marinate e lumache di mare (6 euro) e sauté di cozze e vongole (5 euro). Per primo, spaghetti o tagliatelle con polpa di granchio fresco (10 euro), mentre il piatto forte è rappresentato dalla zuppa o brodetto di pesce (9 euro) fatto di triglie, calamari, moli, tracine, seppie, canocchie e gallinelle. Ma è possibile anche portare in tavola un menu italiano al cento per cento scegliendo il pesce proveniente dagli allevamenti di acquacoltura: come antipasto anguilla marinata (7 euro) e carpaccio di trota (3 euro), per primo pennette con sugo di trota salmonata (8 euro) e per secondo orata o spigola al forno con pomodorini e patate (12 euro). Entrambi i menu prevedono una spesa complessiva di 30 euro.
“Nonostante le difficoltà legate alla pandemia, la nostra flotta non ha mai smesso di portare a terra pescato a miglio zero: per questo, anche durante le festività natalizie, è essenziale continuare a sostenere il pesce 100% italiano e portare sulle nostre tavole prodotti di qualità. –afferma Daniela Borriello, Responsabile Coldiretti Impresa Pesca Liguria– Comprare pesce italiano significa aiutare un settore che offre 28mila posti di lavoro, con circa 12mila imbarcazioni di cui circa 500 in Liguria“.
“In un momento difficile per l’economia dobbiamo continuare a sostenere il Made in Italy, ricordando che l’Italia è leader europeo nella qualità - affermano Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa, delegato Confederale - Seguendo questi pochi consigli si possono portare in tavola prodotti freschi che in Liguria certamente non mancano grazie a una flotta che, pur registrando un calo del fatturato medio del 25% (con picchi del 55%) durante la pandemia, non si è mai fermata. Sono svariati i piatti a base di pesce che gli italiani porteranno sulle loro tavole natalizie: in Liguria non mancherà di certo il famoso cappon magro capace di unire i prodotti della terra con quelli del mar ligure”.