"Ho appreso che sei consiglieri regionali hanno presentato una interrogazione al Presidente del Consiglio stesso per avere chiarimenti relativamente alle opere di riqualificazione dell'ex scuola O. Colombardo nel comune di Cengio. Constatato che la quasi totalità degli interroganti ha scarse, se non nulle, conoscenze del mio paese e che mai si sono interessati di alcuna problematica inerente il nostro territorio (e realisticamente parlando ve ne sono molte) mi chiedo: come mai questa interrogazione? Come mai questa forte curiosità?". Cosi commenta in una nota il sindaco Francesco Dotta.
L'interrogazione è stata presentata dai consiglieri Roberto Arboscello, Luca Garibaldi, Enrico Ioculano, Davide Natale, Sergio Rossetti e Armando Sanna.
"Posso ipotizzare che gli stessi siano stati sollecitati da persone appartenenti alla stessa fede politica che in qualche modo, e per oscuri motivi, cercano di ostacolare la realizzazione di un’opera ormai improcrastinabile. Così facendo, dimostrano di volere bene al loro paese o il contrario? La ragione certifica decisamente la seconda ipotesi! Segnalo che la ex scuola è in stato di totale abbandono dall'anno del crollo, ovvero dal 2015. Segnalo altresì che l'edificio, a parte le carenze strutturali emerse nel corso delle indagini e che in parte il sottoscritto aveva già segnalato per scritto nell'anno 2013, è relativamente “giovane” essendo stato inaugurato ad inizio anni '90, realizzato con strutture portanti in cemento armato e con una superficie calpestabile superiore ai tremila metri quadrati. E allora qualche soluzione credo sia necessaria ipotizzarla".
"Abbiamo proposto la riqualifica dell'immobile per utilizzarlo in toto al servizio dell'intera popolazione, un servizio sociale esteso. All'interno della struttura potrebbero infatti trovare accoglienza uno sportello sociale per fornire informazioni a 360 gradi, locali di accoglienza per genitori e bambini, centro allattamento, centro svago, ecc. oltre che locali idonei per una moderna caserma per l'Arma dei Carabinieri (di cui peraltro si ha assoluta necessità), l'Avis (Cengio conta più di 180 donatori), la Protezione Civile, la Croce Rossa, i Caf, le varie associazioni presenti in paese oltre ovviamente ai servizi tecnici del Comune di Cengio. Ipotesi maldestra? Può essere, tutto è opinabile! Ma per criticare occorre proporre e a noi sembra che di soluzioni reali alternative non ne siano mai state presentate" prosegue il primo cittadino.
"E ora veniamo alla domanda di interrogazione, ovvero “è stata presentata istanza formale da parte del comune di Cengio a Regione Liguria per la riclassificazione delle fasce di esondabilità di rio Giachetti?”.
"Se avessero chiesto al sottoscritto o al responsabile dell'Ufficio Tecnico, come era peraltro logico che facessero, avremmo risposto tranquillamente di no! Ma avremmo anche aggiunto che il comune di Cengio, dopo avere informato la Regione, ha commissionato ad una ditta di ingegneria idraulica uno studio approfondito per verificare la possibilità di revisione delle fasce di rispetto in caso di esondazione che al momento sembrano essere troppo conservative e restrittive. Aggiungo che dai risultati provvisori, quindi non ancora definitivi, tale prospettiva sembra avere conferma".
"Eravamo consci che l'edificio insiste in una zona ad alto, ed in parte, molto elevato rischio di esondazione come risulta chiaramente dagli elaborati di progetto, così come siamo consci che nessuna criticità si è mai registrata in tali zone. Questo era il percorso che avevamo programmato e che ora stiamo cercando di realizzare".
"Invito il consigliere Arboscello, di cui ho una conoscenza migliore rispetto agli altri firmatari e che peraltro ho incontrato almeno due volte nell'ultimo periodo in Val Bormida (ma non a Cengio), a lavorare seriamente per il proprio territorio, e su questo non nutro alcun dubbio, evitando strumentalizzazioni politiche faziose che non servono a nulla se non ad inasprire e complicare situazioni già di per sé difficili. La Val Bormida ha già molteplici difficoltà. Evitiamo, dove è possibile, di farci del male da soli" conclude il sindaco Dotta.