“In Regione non si facevano concorsi per operatori socio sanitari dal 2011 e il primo fatto in sei anni dalla giunta Toti è stato bloccato dal Tar e dal Consiglio di Stato per irregolarità formali: perché i fogli su cui si sono svolti i test scritti a risposta multipla non erano stati preventivamente validati con timbro e firma di un membro della commissione. Di chi è la grave responsabilità?”: è quanto si domandano il capogruppo del Partito Democratico Luca Garibaldi e il consigliere regionale Pippo Rossetti.
“Un concorso bisognava farlo già nel 2015, non appena insediata la Giunta Toti-Viale - osservano Garibaldi e Rossetti - ma solo nel 2017 hanno deciso di fare un bando. Le prove per il concorso per i circa 270 Operatori socio sanitari sono partite a novembre 2019, dopo aver escluso circa duemila concorrenti, nel frattempo è subentrata Quota cento, che ha portato a una riduzione del personale già risicato, e poi è arrivato anche il Covid, che ha rallentato ulteriormente i tempi: la sanità è in piena emergenza e ora ci troviamo di fronte a delle prove annullate dal Tar, che non ha lesinato critiche sul modo in cui è stato gestito l'esame.
"Inoltre - concludono - il concorso del 2021 per 159 Oss per La Spezia ha escluso quasi totalmente professionisti che operano nel settore da oltre vent’anni (che hanno fatto ricorso) e che speravano in un’assunzione a tempo indeterminato e che invece oggi sono fermi in un limbo”.