"Sto girando l'Italia e sono molto colpito dal risveglio di parole, slogan, immagini, scritte neofasciste in queste elezioni molto più che in passato. Sono venuto volentieri a Savona perché i nostri candidati e il Pd ha preso a cuore l'iniziativa che c'è stata a Milano e non solo, della votazione in consiglio comunale di una scelta di un protocollo per la scelta degli spazi pubblici e quindi le organizzazioni che ne chiedono l'utilizzo devono firmare un impegno di rispetto dei valori costituzionali antifascisti".
Il deputato del Partito Democratico Emanuele Fiano ieri è stato in visita a Savona a sostegno del candidato sindaco Marco Russo e dopo un incontro con ANPI, Aned, Isrec e CGIL nella federazione dem in via Sormano e con i cittadini nel quartiere di Zinola, nella sms del quartiere zinolese si è soffermato, alla presenza dei candidati consiglieri, il deputato Franco Vazio e il consigliere regionale Roberto Arboscello, sul patentino antifascista, idea nata a Milano nel 2018 e che ad agosto di quest'anno con una nuova delibera della giunta del sindaco Giuseppe Sala è stata ampliata prevedendo l'obbligo anche per chi partecipa a bandi per la concessione di spazi non commerciali.
Attenzione dell'onorevole Pd anche per i fatti avvenuti a Savona dove oltre all'inaugurazione della sede di Casapound in via San Lorenzo presente nello storico quartiere della Resistenza Villapiana, la presenza della stessa, su decisione del Prefetto Antonio Cananà, aveva di fatto stoppato il passaggio della consueta fiaccolata del 24 aprile. (leggi QUI)
"Siccome siamo in una stagione nel quale un candidato della Lega a Milano inaugura la propria sede elettorale in una sede di un Movimento neonazista o altri esempi come i fatti del 24 aprile a Savona, sono venuto a spiegare il nostro pensiero, non si tratta di giochi da ragazzi quando si parla di neofascismo e neanche di voler parlare del fascismo mussoliniano, si tratta di parlare del fatto che c'è ancora qualcuno che i meccanismi democratici non li accetta, la nostra Costituzione è stata scritta per essere antifascista e va rispettata - ha proseguito Fiano - A parte il patentino, il Pd a Savona e nel resto del paese si imporrà come il partito che tiene insieme la questione sociale e i valori, la ripresa economica, il lavoro e le questioni di principio. Credo che con questo saremo vincenti in tutta Italia e a Savona".
Un guanto di sfida è stato lanciato dal Partito Democratico di Savona al candidato sindaco della coalizione di centrodestra Angelo Schirru.
"Schirru si è dichiarato antifascista e lo deve mettere in pratica, deve sottoscrivere il patentino antifascista - dice Simone Falco, membro della segreteria cittadina Pd e responsabile dei rapporti con le associazioni antifasciste savonesi - la città di Savona, medaglia d'oro al valore militare per la Resistenza è antifascista, una città che unisce, apre le porte a tutti coloro che si definiscono antifascisti e chi non vuole dimenticare gli orrori e i crimini commessi dai nazifascisti. La giunta uscente di centrodestra ha cancellato il comitato unitario antifascista, la memoria storica della città. Come Partito Democratico il nostro obiettivo è di riportare al centro della discussione il paletto dell'antifascismo, senza il collante che unisce le strutture democratiche non ci può essere nessun dialogo con chi non si dichiara antifascista".