Incontro stamani (23 settembre, ndr) tra i sindacati e Alstom, società a cui appartiene Bombardier, per la presentazione del piano strategico per il sito di Vado Ligure, durante la quale sono state presentate le tre principali attività del gruppo.
La missione industriale prospettata si fonda principalmente su produzione delle locomotive DC3 per il mercato italiano, produzione delle power car per i treni a idrogeno per il mercato europeo, service e grande manutenzione per treni ad alta velocità e treni regionali.
"Si tratta di una missione industriale differenziata che dovrà portare stabilità occupazionale e di carico di lavoro e che necessita di un importante investimento in termini economici per il potenziamento dello stabilimento per cui sarà importante l'attenzione delle Istituzioni" spiega il segretario della Fiom Savona, Andrea Mandraccia.
"A tal proposito crediamo che anche la recente visita del Ministro dello Sviluppo Economico sia utile rispetto all'attenzione che il nostro territorio in generale ed il sito produttivo meritano - aggiunge il rappresentante del sindacato ricordando la recente visita del ministro Giorgetti allo stabilimento (leggi QUI) - Così come sono a nostro avviso maturi i tempi per un'aggiornamento dell'area di crisi industriale complessa per cogliere le nuove opportunità che sono emerse specie in un settore strategico, anche alla luce della pandemia e delle risorse previste dal Pnrr, come quello della mobilità".
E proprio in tal senso si colloca la proposta giunta da parte dei sindacati:"Riteniamo particolarmente importante, al di là del per ora potenziale limitato impatto rispetto ai carichi di lavoro - sottolinea Mandraccia -, la previsione di creare a Vado un centro di competenza sul trasporto ferroviario sostenibile nella previsione di entrare in un business che sarà rilevante prossimo futuro".
"Le attività di manutenzione dovrebbero infine dare stabilità ad un sito i cui lavoratori hanno subito negli ultimi 9 anni un pesantissimo ricorso agli ammortizzatori sociali con conseguente perdita di retribuzione" aggiunge il segretario Fiom.
"Ora è necessario che partano, dopo i troppi ritardi accumulati negli ultimi mesi, le attività di produzione dei treni Zefiro 1000 destinati al mercato spagnolo che satureranno, insieme alla produzione di altre locomotive DC3, dovrà saturare il sito sino alla fine del 2022 consentendo il rientro di tutti i lavoratori" concludono dalla segreteria Fiom Cgil.