"Viviamo nel pericolo più totale, dal 7 luglio quando si è rovesciato il camion è stato chiuso anche un tratto di marciapiede e non ci sono le strisce pedonali, almeno mettano quelle".
Il grido d'allarme arriva direttamente dai residenti della frazione Montemoro a Savona dopo l'incidente avvenuto ad inizio mese, con un mezzo pesante che si è ribaltato sulla Sp29 del Cadibona.
Quel tratto di strada nel 2011 era stato allargato e potrebbe essere quella la causa dei 4 sinistri che si erano verificati sempre nello stesso punto. Il 18 agosto di 10 anni fa, passando per il primo aprile del 2015, il 27 febbraio del 2020 e infine il 7 luglio. Fortunatamente con nessun ferito.
Dopo il sopralluogo di lunedì scorso della consigliere della Provincia con delega alla viabilità Luana Isella e i tecnici di Palazzo Nervi, la polizia stradale e la polizia locale che hanno stabilito che verrà probabilmente mantenuto l'obbligo di circolazione a 30 km/h e verranno installati dei segnali luminosi in entrambe le direzioni per segnalare la pericolosità delle curve, gli abitanti chiedono ulteriori interventi.
"L'unico pezzo di marciapiede che salva l'abitazione presente è stato chiuso e tutti quelli che si dirigono verso Savona per prendere l'autobus passano in mezzo alla strada. E' totalmente rischioso, oltre allo specchio installato ce ne vuole un altro, chi scende in città non vede i mezzi che arrivano. Ci vorrebbe magari un semaforo con chiamata" proseguono i residenti.
Fiorella Negro, abitante della frazione, direttamente coinvolta dall'ennesimo incidente visto che il camion ad inizio mese si è appoggiato alla sua casa, ha deciso di ricorrere alle vie legali: "Abbiamo avuto un incontro con un tecnico di parte per valutare i danni subiti dalla casa. Viviamo nella paura".