"Devo ammettere di essere emozionato, è ufficiale: dal 20 luglio ho l’onore di rappresentare ufficialmente Potere al Popolo in Senato. Il mio percorso politico nelle istituzioni si chiuderà con questo mandato, penso che il limite di mandati sia un principio sacrosanto per contrastare una politica sempre più autoreferenziale. Continuerò ad occuparmi di politica come cittadino. Questa mi ha dato la libertà di accostarmi alla forza politica che più sentivo vicina ai miei valori e principi". Così il senatore ligure Matteo Mantero annuncia il proprio passaggio tra le fila di Potere al Popolo diventando così il primo parlamentare della forza politica nata tre anni fa.
"Ho visto in Potere al Popolo molti aspetti comuni con il Movimento delle origini - spiega Mantero - Una forza politica nata dal popolo che rivendica la propria sovranità, cittadini attivi che si spendono per il bene comune e si pongono come alternativa (unica ormai) ai partiti che hanno mal governato il nostro paese. Da subito ho provato grande simpatia con questi ragazzi e per questo progetto politico giovane e ambizioso, ho conosciuto persone molto preparate e determinate e sono davvero contento di poter dare il mio piccolo contributo. In qualche modo mi ricordano un gruppo di ragazzi disorientato ma determinato che entrava zaino in spalla in Parlamento, molti sono stati amici, una addirittura moglie e tutti hanno preso le distanze da un movimento che non era più nostro, chissà se questo potrà essere un modo per ritrovarci".
"Ho finalmente sentito grande sintonia sui temi che ho seguito in questi anni, la difesa dell’ambiente, la lotta all’illegalità, ma soprattutto le battaglie per i diritti, dall’eutanasia alla legalizzazione della Cannabis, temi sui cui mi sono sempre sentito abbandonato se non addirittura osteggiato. Non ho commentato e non ho intenzione di commentare le scelte del M5S che hanno portato alla mia - ingiusta per come la vado io - espulsione, mi rattrista questa fine per percorso molto lungo e mi addolora quello che è diventato il movimento, ma ognuno è libero di scegliere la sua strada, oggi non è giorno per recriminare o rimpiangere ma di guardare a questa nuova avventura".
"Sono molto contento di iniziare un nuovo cammino accanto a questo ragazzo bravi e coraggiosi e sono lieto di poter essere il loro terminale in Parlamento per questo scampolo di legislatura" conclude infine Mantero, espulso dal M5S da Vito Crimi lo scorso 18 Febbraio per non aver votato la fiducia al governo Draghi.