Attualità - 03 luglio 2021, 15:40

Verezzi, il sindaco Dacquino alla vigilia del Festival teatrale: "Ragionare su qualità e quantità, ognuno può portare idee"

La riflessione del primo cittadino, anche in merito alla petizione degli abitanti del borgo che richiedono per il futuro una rassegna più "snella": "Difficile mettere tutti d'accordo, sicuramente ci sono risposte da dare"

Verezzi, il sindaco Dacquino alla vigilia del Festival teatrale: "Ragionare su qualità e quantità, ognuno può portare idee"

"Il festival teatrale sta per iniziare: tanto lavoro preparatorio, molta visibilità sui media e grandi attese, certezza di competenze qualificate, sfida che ogni anno si rinnova. Vale per tutti: organizzazione, artisti e produttori teatrali, cittadini ed operatori commerciali, pubblico affezionato al festival. Alle certezze di un festival da tutti riconosciuto per il valore generato, da tempo si aggiunge una ulteriore voglia di crescita da parte di alcune attività, mentre da parte di altre si sottolinea l'esigenza di poter lavorare affiancati ad un festival più breve". Si apre così la riflessione a 360° di Renato Dacquino, sindaco di Borgio Verezzi, a pochi giorni di distanza dall'inizio del Festival teatrale verezzino.

Un evento importante per la comunità locale, che ultimamente non ha mancato però di far discutere con tanto di richiesta all’Amministrazione comunale, da parte dei residenti di Verezzi, "di organizzare la rassegna teatrale estiva tenendo conto anche delle esigenze degli abitanti e delle tante attività economiche, rispettando il periodo massimo di un mese e non andando comunque oltre il 10 agosto" (quest'anno la rassegna si chiuderà il 22 agosto ndr).

"Gli stessi residenti sul Festival hanno percezioni diverse: 'porta vita e lavoro' oppure 'troppo traffico'; 'bisogna pur vivere' o 'bisogna farlo durare di meno' - spiega il primo cittadino - Difficile mettere tutti d'accordo, e la bellezza è proprio questa: quella di un festival che sempre e comunque stimola e lascia il segno. Leggendo il festival in tutto il contesto, noi oggi scegliamo di confermare il percorso avviato: rispettare il territorio, ma continuare a dare visibilità a Verezzi, mantenendo la leadership acquisita nel panorama teatrale nazionale; e ancora, valorizzare con la denominazione comunale De.Co. la lumaca alla verezzina -quella sexy- e la cipolla 'social' di Verezzi; e ancora, gestire attivamente, in collaborazione con la sovrintendenza, l'area del castellaro - insediamento dell'età del ferro, valorizzare il mulino fenicio (uno dei tre rimasti integri in tutta Europa) e la caverna dell'arma; e poi i sentieri e le pareti di arrampicata, le borgate, il parcheggio 'nuovo', lo slargo della strada, il recupero dei nomi storici sulla via che unisce Borgio a Verezzi".

"Certo c'è molto da fare e tutto può, e deve, essere fatto con il buon senso, l'impegno e la collaborazione - continua il sindaco - Alla stagione estiva bisogna aggiungere l'attrattività della primavera e dell'autunno; ma per far questo bisogna esserci, e soprattutto uscire dalla logica del lavoro stagionale. Verezzi può e deve vivere tutto l'anno con ritmi diversi, offrendo sempre qualità e relax. Servono impegno continuo di tutti, collaborazione, esperienza delle tradizioni, racconto,  manutenzione responsabile da parte di ogni privato dei propri beni: non solo attenzione a quello che fa il vicino, sarebbe troppo facile. O forse troppo superficiale? Serve insomma responsabilità e lavoro di squadra a tutti i livelli. L'amministrazione comunale attuale e quella nuova hanno e avranno queste sfide: per realizzarle con successo molte mentalità dovrebbero cambiare, dalla logica dell'io sarà bene passare al noi, dal lavoro di pochi mesi sarà bene orientarsi a un lavoro più distribuito nell'arco dell'anno. Tutto questo mantenendo il percorso avviato: queste sono logiche che vanno oltre il quotidiano; bisogna crederci e lavorare per realizzarle". 

"Certo tra pochi giorni inizia il festival: molto può essere fatto e molto dovrà essere fatto. Noi oggi ci siamo: le azioni importanti sono quelle avviate e qui descritte. Certo, se quello che rallenta il percorso verso situazioni migliori sono il numero di spettacoli o i giorni del festival dopo ferragosto, chi sarà in Amministrazione non dovrà fare altro che ridurre o eliminare. I dati razionali con i loro pro e i loro contro sono disponibili: è una scelta. Ragionare su qualità (che c'è e va mantenuta) e quantità (che c'è e va calibrata) porta sempre del buono. Per quanto ci riguarda questa raccomandazione vale per chi sarà nella nuova amministrazione, e per noi se ci saremo. È un impegno preso. In fondo è la risposta più facile a una sfida complessa. Ci auguriamo che ogni attività commerciale sappia trarre, al di là della durata del festival, nuove soluzioni nell'interesse di tutti. Ognuno può portare idee, fare proposte. È il modo migliore".

"Sicuramente ci sono risposte da dare. Riducendo le serate del festival, cosa succederà? Caleranno le presenze? Di quanto? A breve? A medio termine? E Come? Ci sarà più tranquillità? Il lavoro migliorerà? Per quanto tempo il percorso avviato, la notorietà continueranno a portare presenze significative durante tutto l'anno? Quali logiche per il futuro? Noi siamo convinti che nel breve non ci sarà una riduzione di persone che arriveranno a Verezzi, la situazione rimarrà simile a quella attuale. Nel medio termine probabilmente ci sarà una riduzione di visibilità, si tornerà a ritmi più sereni e a borgate con meno 'caos' turistico. In concreto dovrà essere fatta una scelta 'buona e ragionata', non certo bisognerà seguire la via più facile. Per evitare ai commercianti di competere per avere clienti bisognerà allungare la stagione, far vivere Verezzi gran parte dell'anno. Un sistema di offerta 'nuovo' basato su bellezza tradizione e collaborazione" prosegue il primo cittadino.

"Certo per commercianti e residenti sono scelte di campo complesse. Le attese dei visitatori, le esigenze attuali e future del pubblico vanno considerate con attenzione. Vero che, dati alla mano, a Verezzi negli ultimi anni le attività, e quindi il lavoro, sono aumentate e lo stesso per il valore del territorio e delle case. È un mondo 'strano', ma certo tra lavoro e qualità di vita le relazioni non sono mai state facili. Comunque si vedrà, e per concludere: bene Verezzi, borgo tra i più belli d'Italia, borgo d'eccellenza nel 2020 in Liguria. Ricordiamo che tutto questo va meritato ogni giorno. Si vince insieme" la chiosa finale di Renato Dacquino.

Roberto Vassallo

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