Economia - 21 maggio 2021, 09:30

La degradazione dell’arredo urbano in Italia 

Essendo il biglietto da visita di una città, l'arredo urbano deve essere in grado di rappresentare la sua essenza in modo efficace e coordinato

La degradazione dell’arredo urbano in Italia 

Quando si parla di arredo urbano si intende l’insieme di oggetti, complementi di arredo, infrastrutture, elementi funzionali e di decoro sia fissi sia mobili usati per allestire le città.  

Dato che l’arredo urbano è il biglietto da visita di una città, questo deve essere in grado di rappresentare la sua essenza in modo efficace e coordinato.  

Ecco perché la progettazione dell’arredo cittadino è un’operazione lunga e complessa, che richiede parecchie ore di studio approfondito e minuzioso delle peculiarità dell’ambiente e della storia della città nonché un coordinamento con le amministrazioni comunali.

Questo Urban 360, uno tra i fornitori di arredo urbano tra i più famosi in Italia e tra i maggiori provider di prodotti di arredo urbano, lo sa bene.  

Ma è davvero così in ItaliaL’arredo urbano delle città italiane è in grado di rappresentare a fondo l’essenza delle stesse?  

La risposta purtroppo è negativa. Molto spesso infatti l’arredamento urbano delle città italiane è in forte dissonanza con il loro aspetto e non è in grado di rappresentare le evoluzioni che le stesse subiscono negli anni o addirittura nei secoli.  

Perché l’arredo urbano in Italia non viene curato  

Ma a cosa è dovuta questa dissonanza e perché l’arredo urbano in Italia non è curato come dovrebbe?   

Le risposte a questi interrogativi sono molteplici e potrebbero essere riassunte essenzialmente in tre punti che forniscono una panoramica della situazione italiana:  

    • La mancanza di coordinamento tra i progettisti e gli amministratori comunali e di programmi definiti di riqualificazione urbana. I progettisti dell’arredo urbano mancano infatti di informazioni precise e di linee guida da parte della Direzione Comunale. Il lavoro di progettazione architetti e designers dovrebbe essere coadiuvato da accordi preliminare con gli organi istituzionali competenti.  

    • La mancanza di omogeneità tra le città italiane. La situazione delle città non è uguale in Italia. Mentre città storiche come Roma, Milano o Bologna si rifanno a dei regolamenti scritti e stabiliti, le città più piccole mancano di progetti di urbanistica e spesso la pianificazione dell’arredo urbano è lasciata al caso risultando carente o inadeguata se non del tutto assente. Nonostante esistano delle indicazioni generali come ad esempio le norme UNI che regolano soprattutto l’illuminazione pubblica e l’inquinamento, questi dettami non sono adattati alle caratteristiche delle varie città e quindi non tengono conto delle peculiarità cittadine.  

    • I piani di arredo urbano non seguono l’evolversi della realtà sociale, culturale e fisica delle città. Manca proprio una progettualità e dei piani a lungo termine.  

È possibile cambiare? 

Risulta chiaro che la situazione dell’arredo urbano in Italia è ancora parecchio anacronistica e che il motivo sia principalmente attribuibile all’incapacità di coordinare l’attività degli addetti ai lavori.  

In un contesto simile sembra ovvio che per avere un’ inversione di rotta, occorre operare un cambiamento significativo iniziando dalla definizione di ruoli ben specifici e insistendo sull’importanza di coordinamento tra le varie funzioni lavorative.  

Prima di tutto occorre che vi sia una comunicazione maggiore e più profonda tra le istituzioni e i progettisti e fornitori di arredo urbano. È fondamentale che le Direzioni Comunali lavorino al fianco di architetti, disegnatori, tecnici, geometri ecc. dalla fase iniziale alla fase finale del lavoro e anche dopo. Prima di tutto occorre che si definiscano delle linee guida e dettami che progettisti e operai possano seguire, poi occorre che vi sia una comunicazione costante tra le parti che deve proseguire nel tempo, anche a lavoro ultimato.  

Collegato al primo punto è anche il secondo. Occorrono dei piani per la riqualificazione degli arredi delle città italiane che tengano conto della loro identità e che non si concentrino solo sulle città più grandi così da risolvere anche il problema della difformità tra le città.  

Un problema oggettivo è dato dal fatto che le città italiane sono caratterizzate da uno sviluppo urbanistico che risale ad un concetto di città del secolo scorso dove numero di abitanti, veicoli e dimensione dei centri urbani stessi erano notevolmente inferiori. Pertanto, un punto di svolta importante sarebbe quello di ripensare i progetti di sviluppo delle città tenendo conto anche delle evoluzioni sociali, culturali e tecnologiche.  

Architettura italiana e arredo urbano innovativo possono coesistere?  

Attraverso la coordinazione di amministratori comunali e progettisti diventa anche più semplice realizzare un arredo urbano innovativo per le città italiane al passo con le evoluzioni della società.  

Tutto ciò è perfettamente concretizzabile, serve rinnovare l’arredo urbano con complementi che gli permettano di diventare moderno e ordinato che diventa, più semplice da vivere.   

Si pensi se tutte le città italiane e non solo i centri urbani più ricchi e moderni fossero dotati di panchine da esterno per arredo urbano dove sedersi per leggere un libro in tranquillità o fioriere in cemento che rendono l’aspetto delle città più bello. Ma panchine e fioriere sono solo alcuni tra i prodotti di arredo urbano più utilizzati in Italia.    

Indispensabili per la sicurezza delle città sono tutti quei complementi di arredo urbano che servono a regolare il traffico di pedoni e veicoli come ad esempio i dissuasori, la cartellonistica, sistemi di attraversamento pedonale, totem con piantine, i vari sistemi di illuminazionei semafori, i dissuasori e i paletti delimitatori ma anche tutti quei dispositivi che delimitano i parcheggi privati o segnalano la presenza di lavori in corso e cantieri.   

Si pensi ad esempio ad una città come Londra. La capitale Britannica è perfettamente vivibile e moderna. Infatti, oltre ai segnali stradali, semafori e cartelloni perfettamente visibili e moderni, anche il fatto che vi siano strade e marciapiedi ben asfaltati rende la coesistenza di pedoni e veicoli più semplice.    

Ma non è finita qua. I complementi di arredo urbano per la sicurezza stradale non sono gli unici elementi che semplificano la vita dei londinesi.    

I vasti parchi, tutti dotati di panchine da giardino con moderni sistemi di ricarica per telefonini o PC e posaceneri, i porta biciclette moderne da terra o le stazioni per il bike sharing, le recinsioni, le colonnine per le auto elettriche e i monopattini elettrici e i cassonetti per i rifiuti rendono la vita della collettività molto più semplice e il rapporto con la città più armonico.  

Conclusioni    

Anche le città italiane possono diventare più vivibili e armoniche seguendo dei piani ben precisi e migliorando la comunicazione tra istituzioni e progettisti. Basta quindi che tutti si attivino affinché si vada in questa direzione.   

Sarebbe sicuramente più bello per tutti ma anche più fruttuoso vivere in città ordinate e funzionali a misura d’uomo dove pedoni e veicoli non rischiano ogni giorno la propria incolumità e passeggiare all’aria aperta è semplice, si tratta di concetti per nulla irrealizzabili se tutti noi ci operiamo davvero affinché sia così.  

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