Attualità - 10 maggio 2021, 15:51

Funivie, convocato un incontro tra il Ministero del Lavoro e i sindacati: al centro il prolungamento della cassa per i lavoratori

A quattro giorni dal presidio e dal vertice in Prefettura primo incontro con il Ministero ma si attendono ancora sviluppi sul futuro della struttura

Funivie, convocato un incontro tra il Ministero del Lavoro e i sindacati: al centro il prolungamento della cassa per i lavoratori

Mercoledì 12 maggio ci sarà un incontro tra i sindacati e il Ministero del Lavoro per fare il punto sulla richiesta di prolungamento della cassa integrazione per i lavoratori di Funivie.

"Grazie alla pressione svolta da parte sindacale, all'impegno del Prefetto, al presidio dei lavoratori e alla politica locale tramite il senatore Paolo Ripamonti che si sono attivati prontamente" il commento di Danilo Causa, Fit Cisl.

A quattro giorni dal presidio e dal vertice in Prefettura alcuni passi in avanti sono stati messi in atto. Due settimane fa i sindacati avevano incontrato l’azienda che si era riunita con tutti i soci (Funivie, Italiana Coke e Pietro Chiesa) i quali avevano comunicato che attualmente il capitale sociale è di 900mila euro. Una cifra per il quale l’azienda potrebbe sopravvivere al massimo per i prossimi 4-5 mesi.

Al momento i lavori per la ricostruzione dei due piloni crollati a seguito dei danni di una frana causata dal maltempo del 2019, 4 milioni di intervento, sono fermi e il commissario che era stato indicato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Roberto Ferrazza è andato in pensione, quindi si attende una nuova nomina che potrebbe allungare ulteriormente i tempi. Anche se il senatore della Lega Paolo Ripamonti aveva presentato in commissione lavoro un ordine del giorno approvato che impegna il Governo a nominare un Commissario straordinario per la gestione governativa delle Funivie per assicurare la continuità dell'esercizio una volta ripristinato l'impianto.

A maggio dovevano partire i lavori dopo l’affidamento ad una ditta specializzata e la linea per il trasporto del carbone dal porto di Savona ai parchi di Bragno poteva essere riattivata indicativamente intorno ad aprile del 2022, ma nel frattempo i proprietari dei terreni dove sarebbero partiti gli interventi, hanno firmato per l’esproprio tutti tranne due che non hanno accettato l’indennizzo. Su questo tema nel prossimo comunale di Savona all'ordine del giorno sarà presentata proprio la pratica sugli espropri.

I rappresentanti sindacali avevano quindi sollecitato un incontro al Mise e al Mit ma non è stata data ancora una risposta in merito al futuro della struttura. 

“Il 94 bis decretato con il Cura Italia ad aprile 2020, prevede la cassa integrazione esclusivamente per i lavoratori per un anno e noi ci siamo già mossi chiedendo alla Regione e al Ministero del Lavoro che gli ammortizzatori sociali possano essere prorogati” aveva spiegato sulla situazione dei lavoratori Fabrizio Castellani, segretario Filt Cgil.

“La situazione è molto più grave di prima, ci sono quattro-cinque mesi di vita per questa azienda, la cassa integrazione finisce a novembre e nessuno ci ha garantito se andrà oltre, chiediamo al Prefetto che avvisi con urgenza il Ministero. Abbiamo bisogno di certezze, nessuno ci ha dato risposte da un anno e mezzo che ognuno si prenda le sue responsabilità e dicano cosa vogliamo fare di questo impianto. Ci sono 65 famiglie sempre in attesa di un futuro, abbiamo bisogno di risposte immediate” aveva continuato Danilo Causa, Fit Cisl.

 

“Stiamo arrivando agli sgoccioli, la nostra preoccupazione è di perdere questa storica azienda, il problema è che sono stati dati dei finanziamenti, ma questi soldi non si sa dove sono e non si capisce perché non si fanno gli interventi per ripristinare i pali che l’alluvione ha danneggiato. L’azienda che ci dice che i fondi non ci sono più ci preoccupano tantissimo, chiediamo un intervento al Prefetto, abbiamo chiesto e scritto a tutti i politici locali e al Ministero ma le risposte sono zero” aveva spiegato Giovanni Mazziotta, Uiltrasporti.

Luciano Parodi

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