Una seconda fase della procedura di "raffreddamento" per evitare, dopo il fallimento di un primo tentativo di accordo avvenuto lo scorso 4 gennaio, uno sciopero del personale di Tpl Linea.
E' quanto viene proposto dal sindacato CUB all'azienda e agli enti preposti con una lettera ufficiale nel quale si spiegano i motivi di malcontento da parte dei lavoratori.
Le richieste del sindacato riguardano principalmente la necessità di valutare l’evoluzione del processo di affidamento “in house”, tenendo conto della proroga sulla concessione del contratto di servizio concessa a Tpl Linea sino al 31 dicembre 2021 e le diverse condizioni occupazionali, dalla necessità di concordare le forme contrattuali diverse dalle forme con cui viene sostituito il personale che per raggiunti limiti di età lascia l’azienda fino al monitoraggio e all'accordanza dei livelli occupazionali, per sostenere correttamente i carichi di lavoro nei vari reparti aziendali, riconducendo a livelli corretti il ricorso agli strumenti di retribuzione straordinaria.
Anche la corretta applicazione e rispetto del protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 nel settore del trasporto e della logistica è un punto su cui la Confederazione Unitaria di Base punta il dito.
Una situazione recentemente collegata al trasporto scolastico, per il quale viene richiesto di verificarne la possibilità di gestione da parte dell'azienda consortile nell’intero territorio provinciale attraverso il raggiungimento di un accordo di indirizzo con la provincia e gli enti proprietari.