Attualità - 22 febbraio 2021, 10:23

Vertenze industriali nel savonese, Cgil, Cisl e Uil: "Necessario riaprire subito i tavoli ministeriali"

I sindacati hanno scritto una lettera ai Ministeri dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Infrastrutture

Vertenze industriali nel savonese, Cgil, Cisl e Uil: "Necessario riaprire subito i tavoli ministeriali"

A seguito del confronto tenutosi nelle settimane scorse con i parlamentari eletti nel territorio e con il Prefetto di Savona ed a fronte dell’avvenuto insediamento del nuovo Governo, questa mattina i Segretari Confederali Territoriali di Cgil (Andrea Pasa), Cisl (Claudio Bosio) e Uil (Gianni Mazziotta) hanno proceduto all’invio di una richiesta di incontro ai Ministeri dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Infrastrutture corredata da un dossier relativo allo stato in cui versano le principali vertenze industriali della Provincia.

"La drammatica situazione economica, sociale ed occupazionale locale aggravatasi a fronte degli effetti della pandemia in corso, impone la risoluzione tempestiva delle vertenze industriali ancora irrisolte nonché una nuova programmazione degli interventi a sostegno degli insediamenti produttivi. Nello specifico si chiede la riapertura dei confronti ministeriali relativi a vertenze storiche e strategiche che minacciano oltre 3 mila occupati , quali quelle di Piaggio Aerospace, LaerH, Bombardier, Sanac, Funivie e Italiana Coke ma anche un approfondimento sulla procedura dell’Area di Crisi Complessa del Savonese e sul tema delle infrastrutture quali elementi indispensabili per il rilancio economico del territorio". 

"Il territorio savonese, nonostante la crisi in atto, ha mantenuto, pur nelle difficoltà, insediamenti produttivi di eccellenza nei settori strategici come la siderurgia, l’industria aerea civile e militare, la costruzione di materiale rotabile, e ha dimostrato di suscitare interesse in nuovi investitori anche a fronte della recente realizzazione della Piattaforma Multipurpose APM di Vado Ligure e degli incentivi derivanti dal riconoscimento di Area di Crisi Complessa". 

"Occorre programmare per tempo la ripresa progettando un sistema di sviluppo locale integrato e sostenibile attraverso la valorizzazione dell’esistente e la realizzazione degli investimenti programmati o programmabili a fronte delle risorse disponibili" concludono i sindacati. 

Redazione

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