"Il tribunale per i diritti del malato ha inviato una missiva indirizzata all’Asl 2 e Alisa, e per conoscenza al difensore civico regionale, rimarcando le difficoltà e i rischi che permangono da quando è stato chiuso il punto nascite del presidio ospedaliero del Santa Corona". Cosi commenta in una nota il comitato di cittadini per la riapertura del punto nascite dell'ospedale pietreese.
"La lettera si conclude, con una richiesta ben specifica: 'Al momento, poiché i reparti Covid si stanno via via riducendo in tutti i presidi ospedalieri della Regione, quindi anche in quelli di Asl 2, si apre per il punto nascita del Santa Corona, la prospettiva di un suo ripristino presso la sua sede di provenienza e stante quanto affermato da codesta direzione in varie sedi ed occasioni sulla temporaneità del trasferimento, si ritiene, per il dovuto rispetto della trasparenza dell’azione amministrativa, che debba essere fornita una data /periodo indicativo in cui il punto nascita di cui si tratta riprenderà la propria attività presso il Santa Corona'".
"Intanto fervono i preparativi per la manifestazione di sabato mattina, quando alle ore 10 tanti sindaci, presidenti di provincia, consiglieri comunali, consiglieri regionali, associazioni, pubbliche assistenze, sindacati e speriamo tanti cittadini si sistemeranno distanziati lungo i marciapiedi antistanti l’ospedale di Pietra Ligure, per testimoniare anche fisicamente la richiesta di ripristinare i servizi chiusi" concludono dal comitato.
Ecco la lettera del tribunale del malato: "Nel mese di novembre 2020 è stato temporaneamente chiuso il punto nascita del presidio ospedaliero di Pietra Ligure accorpando tale struttura con la S.C. Ostetricia e Ginecologia del presidio Ospedaliero di Savona, motivando tale chiusura con la necessità di reperire risorse professionali (in particolare infermieristiche) da adibire ai reparti, presso quest’ultimo, all’uopo convertiti per affrontare l’emergenza determinata dal Covid" scrive la dottoressa Rita Hervatin, coordinatore Regione Liguria tribunale per il diritti del malato di Cittadinanzattiva.
"Tale spostamento ha creato molte preoccupazioni nella popolazione del territorio afferente il presidio Santa Corona e ai loro rappresentanti nelle istituzioni, alla luce soprattutto, delle difficoltà che i trasferimenti che ne conseguono, su un territorio morfologicamente complesso, possano comportare, specialmente in una situazione di emergenza, a donne gravide. Tale preoccupazione si è esternata con una presenza costante di doglianze sui social e sulla organizzazione di una manifestazione a sostegno del mantenimento del punto nascita presso il Santa Corona".
"Al momento, poiché i reparti Covid si stanno via via riducendo in tutti i presidi ospedalieri della Regione, quindi anche in quelli di Asl 2, si apre per il punto nascita del Santa Corona, la prospettiva di un suo ripristino presso la sua sede di provenienza e stante quanto affermato da codesta direzione in varie sedi ed occasioni sulla temporaneità del trasferimento, si ritiene, per il dovuto rispetto della trasparenza dell’azione amministrativa, che debba essere fornita una data /periodo indicativo in cui il Punto Nascita di cui si tratta riprenderà la propria attività presso il Santa Corona" conclude la dottoressa Rita Hervatin.