Politica - 05 febbraio 2021, 15:50

Finale Ligure, Le Persone al Centro ancora sulla potatura del verde: "Dove finisce la cautela e inizia l'arbitrio?"

Il gruppo consiliare "Le Persone al Centro" attacca il vicesindaco: "Risponde con spocchia"

Finale Ligure, Le Persone al Centro ancora sulla potatura del verde: "Dove finisce la cautela e inizia l'arbitrio?"

Il gruppo consiliare Le Persone al Centro torna nuovamente sul tema della potatura del verde a Finale Ligure e scrive: "Non volevamo tornare sull’argomento, ma vista la spocchia dell’Assessore Guzzi è appena il caso di svolgere alcune considerazioni. Intanto il Comune, come tutti i privati, è soggetto all’applicazione del regolamento del Verde Pubblico, che all’art 15 prevede sia vietato l’abbattimento degli alberi con un diametro del fusto, misurato a mt. 1,30 dal suolo, superiore a 20 centimetri.

L’abbattimento può essere concesso solo nel caso:

1) di morte dell’albero;

2) di stretta necessità, comprovata da apposita relazione dettagliata a firma di un professionista abilitato;

3) di situazioni di straordinarietà.

Nessuno pone in dubbio che situazioni che pongano in pericolo la pubblica incolumità debbano essere prontamente rimosse, tuttavia lo scempio che si sta compiendo consente di porre in dubbio sussistano sempre le condizioni previste dal Regolamento per l’abbattimento di alberi con un fusto maggiore di 20 centimetri. Da alcuni anni la relazione dettagliata di un agronomo richiesta per l’abbattimento, si sostanzia nell’applicazione del cosiddetto metodo VTA, che non è altro se non l’acronimo di Visual Tree Assessment, cioè Valutazione visiva dell’albero. La valutazione delle condizioni di stabilità dell’albero permettono di individuare eventuali difetti strutturali e criticità che potrebbero rappresentare un pericolo.

La Società Italiana di Arboricultura ha elaborato una classificazione della propensione al cedimento, individuando 5 classi:

A – trascurabile,

B- Bassa,

C – moderata,

C/D – Elevata,

D – Estrema.

Solo la collocazione nella classe D impone l’abbattimento delle piante, in tale caso non è infatti più esperibile alcun rimedio.

La classe C/D, che Guzzi ha spesso individuato come causa dell’abbattimento, richiede che il tecnico incaricato debba assolutamente indicare dettagliatamente un insieme di interventi colturali. Tali interventi devono essere finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità e devono essere compatibili con le buone pratiche arboricolturali.

Qualora realizzati, il tecnico valuta la possibilità di modificare la classe di pericolosità dell'albero. Solo nell'impossibilità di effettuare tali interventi l'albero dovrà essere collocato tra i soggetti di classe D. Le piante in categoria C/D, a differenza di quanto sostiene il sommo Assessore, proprio per l’inserimento entro tale classe possono essere salvate, con l’applicazione di un insieme di interventi colturali. Solo ed esclusivamente se questi non saranno possibili dovranno essere collocate nella classe D e quindi destinate ad un inevitabile e doveroso abbattimento.

Appena sarà possibile consultare le schede delle piante abbattute, richieste da mesi e non ancora disponibili, sapremo se lo scempio che si sta perpetrando potesse essere evitato a beneficio delle piante e del paesaggio o se invece non sussistessero altre soluzioni possibili. Se le schede dei precedenti e dei futuri abbattimenti saranno finalmente rese pubbliche sapremo, fuori dalla dozzinale propaganda dell’assessore, dove finisce la cautela ed inizia invece l’arbitrio".

Comunicato stampa

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