"La politica deve dimostrare la capacità di decidere. L’iter per la realizzazione del carcere savonese deve passare alla fase operativa. Bisogna arrivare nel più breve tempo possibile alla scelta del sito idoneo, per poi partire con la fase progettuale. Solo dopo aver firmato un progetto definitivo arriverà infatti l’assegnazione da parte del Ministero competente dei denari necessari alla realizzazione. Seguendo le normali vie ci vorrà del tempo. Impariamo invece dalla costruzione del ponte San Giorgio di Genova, realizzato con una procedura d’emergenza che ha reso possibile saltare alcuni aspetti burocratici ed evitare quindi lungaggini". Così Alessandro Bozzano, consigliere regionale di "Cambiamo!".
"E' appena terminata la videoconferenza organizzata dal presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri, a tema 'realizzazione plesso penitenziario' - spiega Bozzano - Durante la riunione, in qualità di vicepresidente della Commissione Antimafia di Regione Liguria, ho chiesto a tutti i partecipanti la forza di prendere decisioni, per non perdere ulteriore tempo nella realizzazione di una struttura indispensabile al territorio. Abbandonata l’ipotesi Savona, dove non esiste uno spazio adeguato ad accogliere una struttura di circa 50mila metri quadrati, sul tavolo sono rimaste le sedi di Cairo e Cengio, con entrambi i sindaci che hanno dato la propria disponibilità ad accogliere la casa circondariale".
"Il carcere è infatti giustamente considerato una risorsa per il territorio. Un aspetto da non sottovalutare è poi il fatto che costruirlo in Val Bormida porterebbe un forte consolidamento all’ospedale di Cairo, dando quindi un ulteriore beneficio a tutto il comparto" conclude infine il consigliere regionale.