"Il centro Varaldo rischia di diventare l’ultimo atto di una catena di errori macroscopici che hanno privato Savona, anno dopo anno, dei suoi contenitori storici e di varie opportunità di crescita e sviluppo". Cosi commenta Mauro Dell'Amico del gruppo Noi per Savona.
"Infatti lo stabile di via Amendola, prima IPI (Istituto per l’Infanzia) poi centro di formazione professionale provinciale, andrà all'asta per decisione della Provincia, e l'altro ieri in commissione consiliare il comune ha approvato la variante urbanistica. 'Alla Provincia non serve più' ha dichiarato il vicesindaco Arecco. E allora che si fa? Lo si svende. Quindi, tanto vale concedere la variante per l’ennesimo, inutile residenziale".
"Se anche alla Provincia non serve più, giova ricordare che il Varaldo fino a dieci anni fa era una scuola modernissima, perfettamente ristrutturata, con attrezzature d’avanguardia - prosegue - Adesso ci sono in vista i corposi fondi del piano Next Generation EU: perché non pensare a utilizzare quella struttura come centro di formazione d’eccellenza, per esempio in ambito turistico?".
"Perché un’altra volta Savona deve gettar via un bene pubblico con tanto di parco secolare - che in parte rischia di finir raso al suolo per farci dei parcheggi - in una città che è il regno delle case sfitte, dove un nuovo complesso residenziale è l’ultima cosa che serve? Non è un caso se Savona e il suo comprensorio vivono una crisi economica gravissima da molto tempo prima dell’emergenza sanitaria".
"Quando manca una visione del futuro, e tutto quel che le istituzioni riescono a fare è cercare di far cassa al più presto, non importa a quali costi, un territorio cessa di vivere, e si limita a sopravvivere - conclude - Non può essere questa la strada per un rilancio della nostra città".