Savona - 16 dicembre 2020, 10:17

Savona, variante del Puc per lo stabile di Via Amendola, le minoranze non ci stanno: "La Provincia ci ripensi, salviamo questo bene"

Il plesso è di proprietà della Provincia (che lo metterà all'asta) ma il comune doveva autorizzare la variante: previste diverse destinazioni d'uso, anche un parcheggio all'interno dell'area verde

Stabile di via Amendola a Savona

Stabile di via Amendola a Savona

Lo stabile di via Amendola nel quartiere della Villetta a Savona di proprietà della Provincia andrà all'asta e il comune nella seconda commissione consiliare ha approvato la variante urbanistica.

Ex istituto provinciale dell'infanzia, oltre alla sede delle attività della Provincia per i vincoli idrogeologici, attualmente è dismesso da qualche anno.  

"La zona ha tutta una serie di particolarità, come la presenza di un parco e di alberi secolari - ha spiegato l'assessore e vicesindaco Massimo Arecco - la pratica ha avuto un iter piuttosto lungo per svariati motivi, ma grande attenzione è stata data alla tutela di tutta l'area boscata".

"Per poter essere alienato il bene deve essere reso conforme in modo da essere più sicuri quando verrà messo all'asta (le attuali destinazioni d'uso infatti non sono appetibili) e ci siano più persone interessate all'acquisto. Alla Provincia infatti non serve più come bene" ha continuato Arecco.

Le destinazioni d'uso proposte sono residenziale, attività di connettivo urbano, servizi alla persona e dall'impresa (studi professionali, agenzie di viaggi, istituti di credito, assicurazioni, agenzie immobiliari e finanziarie, sede di rappresentanze), attività direzionali, attività ricettive, albergo tradizionale, centri sociali-culturali-religiosi, strutture sportive e sanitarie.

Se non dovessero essere reperiti terreni edificati in aree pubbliche, le aree verdi presenti potrebbero essere utilizzate come parcheggi privati pertinenziali.

"E' un bene con un suo valore, abbiamo un complesso in buono stato, in ottima posizione con un parco secolare che purtroppo fungere da polmone verde - ha detto la consigliere del M5S Milena Debenedetti - di solito è il degrado l'alibi per mettere in vendita dei beni, mentre qui dobbiamo vendere per ricavare il massimo prima che siano necessarie manutenzioni. Mi sembra bizzarro, servirebbero cautela e riflessione prima di approvare questa variante, si rischia che sia una svendita e non una vendita. Sarebbe inoltre auspicabile chiedere alla Provincia un ripensamento, visto che era evidente la carenza degli spazi per le scuole".

"Bisogna salvare questo bene, non si parla solo del compendio immobiliare ma anche del giardino, non mi sembra il caso di aderire a questa variante, anche perché è veramente ampia, non si sa cosa andrà a sviluppare in quel quartiere, non si può fare un salto nel buio con un vantaggio e beneficio solo del 10%. L'amministrazione deve fare un ripensamento e trovare una soluzione alternativa con la Provincia" dice la consigliere Barbara Pasquali.

"Credo che non sia una scelta obbligata, non è un obbligo, è sbagliato per agevolare la vendita cambiare la destinazione d'uso di quell'area, penso sia una scelta politica sbagliata" ha continuato Marco Ravera, capogruppo di Rete a Sinistra.

"Sarebbe opportuno cercare una destinazione diversa, penso che qualsiasi variazione diciamo da servizio pubblico a residenziale in una situazione a Savona dove l'offerta esistente è già notevole e in parte non utilizzata è sempre dannoso inserire altre residenze - prosegue Mauro Dell'Amico capogruppo Noi per Savona - vedrei bene una scuola, una forma di istruzione e addirittura anche la casa circondariale, la Provincia potrebbe proporlo al Ministero".

"Bisogna essere consapevoli che la Provincia ha grandi difficoltà nel mantenimento degli immobili, il rischio è che non lo si valorizzi in termini pubblici e ci si ritrovi tra qualche anno con un immobile che cade a pezzi - specifica Cristina Battaglia, Pd - il meccanismo dell'alienazione con variante è superato, non c'è un discorso di valorizzazione dell'immobile. Il dovere è trovare una finalità pubblica".

"Ritengo che sia la soluzione migliore, la pratica non è finita qui, inizia il controllo da parte nostra che la trasformazione venga fatta nel modo migliore possibile" conclude Arecco.

La variante infine è stata approvata con 19 voti favorevoli e 13 contrari.

Luciano Parodi

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