Attualità - 09 dicembre 2020, 12:08

Anche la Federazione Italiana Teatro Amatori (FITA) al tavolo permanente per lo spettacolo

Proposte concrete e chiarimenti sulla realtà odierna del no-profit culturale: il primo incontro è fissato per giovedì 10 dicembre

Anche la Federazione Italiana Teatro Amatori (FITA) al tavolo permanente per lo spettacolo

Modulare un sostegno economico proporzionato, che dimostri un riconoscimento del ruolo del teatro amatoriale e faccia superare il senso di disinteresse e di abbandono maturato nell’ultimo periodo; e ancora, programmare misure per la ripresa dell’attività dello spettacolo dal vivo, assegnando al teatro amatoriale il compito di ricostruire il rapporto tra lo spettacolo e il pubblico in particolare nelle realtà provinciali e in quelle marginali delle grandi città.

Queste, in estrema sintesi, le principali proposte che la Federazione Italiana Teatro Amatori - con i suoi 25 mila iscritti organizzazione di punta del settore - porterà giovedì 10 dicembre al tavolo permanente per lo spettacolo attivato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, riassunte in un articolato documento che evidenzia anche il contributo del teatro amatoriale nel settore dello spettacolo dal vivo.

“Oggi il teatro non professionistico – commenta Carmelo Pace, presidente nazionale FITA – non è solo quello puramente hobbistico delle filodrammatiche e dei dopolavoro di un tempo. È una realtà profondamente mutata sul piano del riconoscimento giuridico degli enti, nonché dell’assetto economico e organizzativo, e dell’offerta culturale”.

“Sul fronte economico – precisa Pace –, pur distinguendosi per la natura no-profit, le nostre associazioni operano come piccole imprese, con la sola differenza che eventuali ricavi non vengono distribuiti tra i componenti, ma reinvestititi totalmente nell’attività stessa: quindi hanno entrate e uscite, bilanci da far quadrare, imposte da pagare, investimenti di cui rispondere. I nostri iscritti non hanno subìto a livello personale il pesante contraccolpo sopportato dai lavoratori dello spettacolo, ai quali fin da subito è andata e continua ad andare tutta la nostra solidarietà. Ma è doveroso segnalare come l’emergenza sanitaria abbia procurato danni ingenti anche al nostro settore: basti pensare ai costi di produzione anticipati per spettacoli poi sospesi, alle spese fisse per il mantenimento delle sedi, al rimborso di biglietti già venduti; e così pure a tutto l’indotto professionale che gravita attorno al nostro comparto, sul fronte artistico, tecnico, logistico, gestionale e dei servizi”.

“Oltre ad alcune proposte concrete - conclude il presidente Pace –, il contributo che intendiamo portare al tavolo permanente è una visione di prospettiva che, superata l’emergenza, coinvolga tutte le componenti dello spettacolo dal vivo per riportare il pubblico nei teatri, anche utilizzando nuove modalità e nuove forme di destinazione delle risorse economiche”.

Comunicato Stampa

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