Attualità - 01 dicembre 2020, 08:59

Pietra, cosa si rischia senza il punto nascite dell'ospedale Santa Corona

La nota diramata dal gruppo di cittadini nato in difesa del presidio sanitario pietrese

Pietra, cosa si rischia senza il punto nascite dell'ospedale Santa Corona

"Le famiglie che stanno preparandosi al parto sono preoccupate perché non viene colta dall'amministrazione regionale i rischi a cui sono sottoposte le donne in gravidanza. In caso di complicazioni il parto può comportare gravi rischi sanitari sia per il nascituro che per la madre. Rischi strettamente correlati ai tempi di raggiungimento dei pronto soccorsi ostetrici/ginecologici". Questa la nota diramata dal gruppo "Cittadini per la riapertura del punto nascite del Santa Corona". 

"Un percorso che in caso di emergenza deve essere il più breve possibile può trasformarsi in una vera e propria Odissea. Il tratto autostradale può essere anche di 50 km e si conoscono bene le problematiche relative a lavori o incidenti in autostrada. Va affrontato inoltre il tratto in città a Savona, in pratica bisogna attraversare tutta la città e nel caso di famiglie che vivono nell’entroterra va aggiunto il percorso dalla casa della partoriente all’ingresso dell’autostrada. Si tratta di un rischio gravissimo, che prima della chiusura del punto nascite non sussisteva". 

Il gruppo dei cittadini che si impegna per la riapertura del punto nascite del Santa Corona segnala nella nota i gravi rischi che corrono le donne e i bambini nascituri. 

"La proposta del sindaco del Comune di Pietra Ligure De Vincenzi e della deputata Sara Foscolo andava nella giusta direzione ed avrebbe permesso di riaprire il punto nascite, ma dalla Regione non è arrivata nessuna risposta. Un silenzio assordante e si diffonde tra le persone la sensazione di essere inermi dinnanzi a una palese ingiustizia". 

"Nel gruppo si legge di tante persone che stanno valutando con il proprio legale quali possibili azioni possono essere messe in atto. Si discute anche se sono possibili azioni comuni. Invitiamo le famiglie che stanno vivendo questo disagio a scrivere all’e-mail del gruppo nascereapietra@gmail.com per segnalare le riflessioni e i consigli anche riguardo ad eventuali azioni legali - conclude - Invitiamo inoltre gli avvocati che sono disponibili a mettere in campo le loro competenze professionali a mettersi in contatto con il gruppo utilizzando l’e-mail precedente".  

Comunicato stampa

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