Attraverso il canale in streaming del Comune di Albenga è stato trasmesso nel tardo pomeriggio odierno l’incontro tra le sigle sindacali e i Comuni dei distretti socio-sanitari albenganese e finalese sul tema della riorganizzazione anti-Covid-19 dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.
In modo particolare, a destare la preoccupazione degli amministratori del Ponente Savonese, dalla costa all’entroterra, è la possibilità che il trasferimento del punto nascite da Pietra al San Paolo di Savona possa diventare definitivo e non più provvisorio come inizialmente annunciato dalla Asl 2, da Alisa e dalla Regione.
Sarà con ogni probabilità il documento adottato ieri sera dal Consiglio Comunale di Pietra Ligure (LEGGI QUI) quello che i rappresentanti delle amministrazioni comunali e i sindacati confederali invieranno alla Regione.
L’introduzione è affidata a Ugo Frascherelli, che precisa: “Non sono amante delle polemiche e in questa riunione non voglio che ce ne siano. Noi amministratori dovremo sempre fare i conti con i bilanci e le difficoltà economiche; per questo capisco perfettamente che oggi sia indispensabile pensare a una concentrazione degli ospedali, ma bisogna – sempre senza polemiche – tenere conto delle realtà territoriali nelle quali queste scelte vengono fatte. Abbiamo due arterie principali: la via Aurelia e l’autostrada, a fronte di una popolazione che in estate triplica i propri numeri o anche di più. Bastano due incidenti, non dico dieci o venti, ne bastano due, per causare una paralisi del traffico. Ciò che mi preoccupa del concentrare nel capoluogo il centro nascite è la difficoltà concreta di raggiungerlo da luoghi della provincia posti a decine di chilometri dall’ospedale, tenendo conto dei problemi sopraelencati. E troppo spesso in Italia il provvisorio diventa definitivo. Comprendo la situazione attuale di pandemia con tutte le sue difficoltà, ma ciò non toglie che io sia preoccupato”.
Il sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli passa poi la parola all'assessore alle politiche sociali del suo Comune, Clara Brichetto, che tra l’altro, in pensione da pochi giorni, ha una lunga carriera proprio da ostetrica alle spalle.
Precisa Brichetto: “Sono stati riportati, in questi giorni, alcuni dati inesatti. Il reparto di ostetricia e ginecologia è chiuso dal giorno 9, ma il pronto soccorso ostetrico del Santa Corona non è chiuso, è presente nella piastra dei servizi, con un’ostretica h24 e due ginecologi reperibili per emergenze. La parte ambulatoriale è invece a Savona. Certo, chi opererà in questo soccorso si farà carico di grosse responsabilità. La pediatria invece da anni non è più presente al Santa Corona, esistono solo il pronto soccorso pediatrico e il punto osservazione breve”.
Il primo intervento è ovviamente quello di Luigi De Vincenzi, in qualità di sindaco del Comune (Pietra Ligure) che ospita il Santa Corona. Il Primo cittadino pietrese offre alla riunione un breve riassunto del punto all’ordine del giorno approvato unanimemente nel consiglio comunale di ieri a Pietra Ligure e si offre di metterlo a disposizione come traccia per un OdG analogo a seguito di questa riunione.
Aggiunge però De Vincenzi: “Mi preoccupa il fatto che cinque mesi fa fosse stato condotto un tentativo analogo. Come consiglio comunale siamo preoccupati tutti sia per la conversione da provvisoria a definitiva di questa decisione, sia dei disagi che essa può provocare. È giusto far sentire la nostra voce”.
A proposito di voce, si alza quella dei sindacati, Cgil, Cisl e Uil, unitariamente, per bocca del segretario provinciale Cgil Andrea Pasa, che prende la parola e racconta gli incontri svoltisi ad agosto e a settembre. “Abbiamo chiesto un incontro al presidente Toti, a 12 giorni dalla nostra più recente richiesta, non abbiamo avuto risposta, né da lui, né dalla Regione”.
Prosegue Pasa: “L’emergenza è drammatica e anche io, come Ugo, sottolineo che nessun nostro intervento sarà polemico, ma soltanto costruttivo. Però a fronte di questa emergenza tutti i distretti sociosanitari della nostra provincia (parlo ovviamente a nome della provincia che rappresento, cioè Savona) stanno accusando il colpo di un’unica strategia, quella di chiudere reparti. E per noi sindacati non è la strategia giusta”.
Mauro Boetto, sindaco di Giustenice, è anche un operatore del comparto ospedaliero. E precisa che conservare le varie specialità al Santa Corona è fondamentale per il mantenimento della qualifica di DEA di II Livello, un titolo prezioso per tutto il territorio.
Riccardo Tomatis, medico e sindaco di Albenga, sottolinea l’importanza di una riunione che vede uniti due distretti sociosanitari confinanti: “Questo denota quanto sia sentito il tema, chi prende le decisioni dovrebbe tenerne conto”, rimarca Tomatis. Il sindaco si riallaccia alle parole del collega Boetto: “Può esistere un DEA di II Livello senza un reparto di ostetricia? E se a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca, non sarà che lo spostamento del punto nascite sia funzionale a un secondo step proprio per togliere il DEA di II Livello?”.