"Cari Cittadini, oggi abbiamo letto la dichiarazione del Governatore della Regione Liguria '25 erano pazienti molto anziani. Persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese che vanno però tutelati'. Una dichiarazione poi ripresa in una nota successiva, ma vedete i latini dicevano 'scripta manent': cercare di rimediare alla gaffe ha prodotto ancor di più la conferma che purtroppo, ritenere gli anziani come un peso, sia un diffuso di questa Società, come lo è anche da parte della Politica". Così in una nota il PSI di Savona e il suo segretario Giuseppe Ferrando commentano il tweet sulla questione anziani e misure anti covid che tanto sta facendo discutere.
"La questione è drammatica, il Covid 19 ha portato alla luce indifferenza ed egoismo su queste persone più fragili e avanti con gli anni, quello che è successo nelle Rsa è la conferma di cosa molti pensano sugli anziani. E' una vergogna, non ci sono giustificazioni" proseguono.
Aggiungono dalla segreteria provinciale: "Come PSI ci poniamo da sempre dalla parte delle fasce più deboli, essi giovani o anziani che siano. Si tenga presente che secondo una recente analisi Istat per l'Italia longeva, nel 2030 la nostra nazione conterà cinque milioni di anziani autosufficienti, e nel 2050 gli ultrasessantacinquenni saranno 20 milioni, mentre saranno 4 milioni gli over 85. Questa precisione per far presente il quadro di un Paese in cui l’età media cresce per cui se pensiamo che si investe solo il 10% della spesa sanitaria nell’assistenza a lungo termine, con cure domiciliari inadeguate e disomogenee, a scapito della autonomia e della dignità degli anziani tutto ciò ci fa penare il cuore. Ecco perché in un quadro come sopra il PSI chiede al Governatore Giovanni Toti maggiore attenzione per una fascia di età che in Liguria è sopra alle medie Nazionali, e soprattutto che oltre le scuse per le sue dichiarazioni vogliamo una inversione di tendenza".
"Dalla sua giunta chiediamo inoltre di abbandonare in parte il business delle Case di Riposo e tornare ad incentivare la domiciliazione dell’anziano con aiuti concreti alle famiglie per una qualità di vita a chi ha partecipato attivamente alla crescita della nostra Società, contribuendo economicamente al sostegno dei figli disoccupati e dei nipoti, insomma a questa fascia di età che viene considerata come un peso ha contribuito e come ha contribuito ne ha tutto il diritto".
"I Socialisti chiedono con forza che la Regione Liguria lavori per cambiare gli atteggiamenti con politiche di sostegno. Oggi per molti affidarsi ad una badante non deve essere un lusso ma può diventare un processo di comunità ed integrazione nel nucleo familiare. Inoltre chiediamo di promuovere una nuova cultura abitativa per l’anziano, e quindi di pensare agli anziani 'del futuro' che non potranno più essere al centro di una politica di emergenza ma dovranno diventare protagonisti di un invecchiamento attivo intergenerazionale" continua la nota.
"Forza Governatore, dimostri nei fatti che il suo voler lavorare per una politica di inclusione dell’anziano sia non solo riconoscere un errore ma determinare finalmente un cambiamento nelle politiche in Liguria" concludono.