Il comprensorio albenganese si aggiudica un corso IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore). Si tratta di un traguardo importante e inconsueto: gli ultimi IFTS Regionali erano stati distribuiti sulle quattro province liguri cinque anni fa, la tornata ancora precedente risale al 2006/2007, nessuno di questi era però mai “decollato” da Albenga.
Da decenni in altre regioni d’Italia gli IFTS sono una risorsa importante per creare posti di lavoro per neo-diplomati, disoccupati, inoccupati. Ora finalmente anche Albenga può fruire di questa opportunità.
Nello specifico, questo corso è finanziato dalla Regione Liguria nell’ambito del programma operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020 ASSE III “Istruzione e formazione”. Ad aggiudicarsi il bando è l’E.L.Fo. (Ente Ligure di Formazione), con sede sulla Statale 582 nella zona commerciale-industriale di Albenga, che ha presentato il progetto denominato: “Tecniche di progettazione e realizzazione di processi artigianali di trasformazione agroalimentare con produzioni tipiche del territorio e della tradizione enogastronomica”.
Per chi volesse partecipare al progetto, l’iscrizione è gratuita (bisogna contribuire soltanto per quanto riguarda i 16 euro della marca da bollo) e i posti disponibili sono venti. Non ci sono limiti di età, per cui il corso può rappresentare una bella opportunità sia per un neo-diplomato che vuole acquisire ulteriori conoscenze specialistiche, sia per un disoccupato in cerca di nuove prospettive di lavoro, sia – compatibilmente con i tempi necessari per seguire il corso – per una persona parzialmente occupata in cerca di un’alternativa. Ma non è finita: grazie ai contenuti del programma, se i frequentatori del corso decidessero, al termine, di iscriversi all’università, otterranno sei crediti formativi per il dipartimento di Economia di Unige (l’Università di Genova); inoltre il corso è riconosciuto dall’Ordine degli Agrotecnici per assolvere al tirocinio necessario per accedere all’Albo di Stato.
I partner di progetto accanto a E.L.Fo. sono l’Istituto scolastico “Giancardi-Galilei-Aicardi” che raccoglie sotto di sé tre indirizzi tra Albenga e Alassio, ITIS, Alberghiero e Agrario (ovviamente con maggiore attinenza a queste ultime due scuole, ma senza preclusioni per la prima), il dipartimento di Economia di Unige e l’azienda di trasformazione alimentare “La Gallinara” di Villanova d’Albenga.
Non appena saranno raccolte le venti iscrizioni, la previsione è quella di partire con il corso a novembre. Il programma si articolerà su circa sette mesi di lezioni, per 800 ore complessive delle quali 240 in aziende del territorio e le restanti articolate in lezioni teoriche a distanza e in presenza.
Ci siamo recati presso la sede di E.L.Fo. dove siamo stati accolti da Valentina Pesce (direttore della struttura) e dai docenti Michele Tiengo (che sarà coordinatore del corso) e Matteo Zerbini (dottore in scienze forestali, esperto per quanto concerne il comparto agricolo). Nella nostra visita siamo stati guidati nelle varie sale dell’ente ligure di formazione, che dispone di aule di elettrotecnica, di informatica, di cucina, di meccanica e persino un beauty & wellness center per i corsi di estetista.
Lo staff dell’ente ci ha illustrato alcuni tra gli aspetti chiave di questo IFTS, il quale si articola essenzialmente su tre grandi filoni, tutti strettamente legati alla nostra Liguria: uno incentrato su aspetti di economia e marketing; uno agricolo con particolare attenzione alle eccellenze del territorio ligure; un altro legato alla trasformazione di queste eccellenze per il comparto enogastronomico, dalle olive all’olio DOP, dai vitigni al vino, dal basilico al pesto e così via. Sono infatti previsti, nell’ambito del programma, degli approfondimenti tematici denominati “microinterventi” che garantiscono una conoscenza di base di argomenti importanti come la viticoltura e vinificazione, la produzione di olio, la gastronomia, l’itticoltura (cioè il pesce d’allevamento), la caseificazione (cioè la produzione di formaggi) e altro.
Concludendo: la Liguria è da sempre, ma ancora di più con la crisi industriale degli ultimi decenni, una terra a vocazione turistica e agricola (comprendendo nell’agricoltura anche la pesca). Questi settori si “sposano” in quello che oggi viene chiamato “turismo esperienziale”: il binomio sole/mare non basta più, il turista moderno in visita vuole vivere il territorio, immergersi in esso, scoprirne le peculiarità e tipicità. E questo progetto di E.L.Fo., in grado di spaziare dalla trasformazione al marketing, assolve tutte queste esigenze.