Si prospetta una lunga ricorsa alle elezioni comunali di Savona di maggio/giugno 2021, anche se si avrà sicuramente un quadro più chiaro dopo le Regionali che si svolgeranno probabilmente a settembre.
Al momento sul fronte soprattutto del centrodestra non si segnalano voci di possibili candidati se non la boutade di qualche mese fa riguardante l'ex sindaco di Albisola Superiore Franco Orsi, sponsorizzato, pare, da Angelo Vaccarezza.
I rapporti "freddi" e tesi all'interno dell'attuale maggioranza con il sindaco Ilaria Caprioglio e i membri della sua lista civica da una parte e il vicesindaco Massimo Arecco e gli assessori Maria Zunato e Roberto Levrero e consiglieri della Lega dall'altra, stanno portando a continue visioni diverse sulla gestione della città a cominciare dal piano del traffico passando poi per altre tematiche 'calde' sotto la Torretta.
Il rapporto con il presidente della Regione Giovanni Toti e il sindaco Caprioglio sembrano essere ai minimi termini dopo le frizioni passate (a cominciare dal rimpasto di Giunta dove è uscita di scena, l'assessore Barbara Marozzi e sono entrati Doriana Rodino e Andrea Sotgiu) e la linea attendista da parte di Palazzo Sisto per le riaperture opponendosi alla differente visione regionale, oltre alla "tirata d'orecchi" del Governatore sul caso Darsena.
Forza Italia al momento rimane in mezzo a due fuochi, Pietro Santi in caso l'attuale prima cittadina si ricandidasse (molto difficile), il recordman di preferenze sarebbe schierato al suo fianco, in caso contrario, potrebbe tentare a correre da solo e in questo caso potrebbe correre in aiuto l'amico Claudio Scajola, sindaco di Imperia.
La Lega, invece, che l'anno scorso è andata a vele spiegate nelle regioni e nei comuni (in leggero calo negli ultimi due mesi), dovrà cercare un candidato forte che possa consentirgli di correre da sola, che però sul territorio pare che al momento non ci sia.
Il Partito Democratico negli ultimi mesi ha continuato ad avere tavoli di incontro con altre realtà sul territorio e sta provando ad essere più unito anche se deve far fronte alla "mina vagante" Italia Viva che in consiglio comunale ha già due esponenti (la fuoriuscita Barbara Pasquali e Elda Olin Verney) e non è detto, così come gli stessi dem, non riescano a recuperare consensi dall'area moderata, dagli scontenti dem e, perchè no, anche da qualche esponente del centro destra.
Un nome forte, se non si candida alle regionali (e le voci e gli attacchi a Toti sono sempre più insistenti), potrebbe essere l'attuale sindaco di Bergeggi Roberto Arboscello.
Il Movimento 5 Stelle savonese ha già detto no a qualsiasi tipo di accordo con il centrosinistra e il Pd nonostante l'alleanza di Governo, memore del recente passato e degli scontri frontali con l'ex giunta Berruti. Il nome del candidato sindaco non è escluso che possa arrivare da Genova (Melis se non si candiderà alle regionali) o direttamente da Roma se il dualismo nazionale dovesse fallire. Anche in questo caso le regionali faranno da traino ad un accordo con i dem, anche se lo scenario nel capoluogo di provincia sembra essere diverso dal capoluogo di regione e da Roma.
Liguria Popolare invece ha fatto capolino a Savona dall'anno scorso appoggiando il presidente Toti, probabilmente agirà alle elezioni della Torretta al fianco di una forza del centrodestra.
Sicura la presenza di Rete a Sinistra che appoggiata da Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana, presenterà un proprio candidato. L'attuale consigliere Marco Ravera è in pole position ma il gruppo di lavoro è sempre attivo e non è da escludere un altro nome.
Chi ha lasciato un alone di mistero è l'ex vicesindaco Livio Di Tullio, che a detta sua non si presenterà come primo cittadino ma con il suo laboratorio "Passione Comune" prova a mettere insieme le idee di miglioramento della città unendo anche realtà diverse ma che possono coesistere.
Infine, era partito presto, lo scorso anno giugno, con i riflettori accesi l'ex Bruno Spagnoletti con il laboratorio "Per Savona 2021".