"Il sindaco ha presente che ha sulla scrivania un progetto presentato più di un mese fa e non viene neanche considerato? Ci siamo trovati di fronte così al problema di venerdì sera, a causa di un'assoluta lentezza e refrattarietà con il quale hanno affrontato il problema. Da aver prodotto un mese fa tanta documentazione per fare un progetto all'avanguardia, siamo diventati gli scarti, i peggio allineati ai Navigli di Milano con un danno d'immagine senza precedenti alla Darsena savonese".
Questo lo sfogo dell'imprenditore savonese Luca Mantovani, titolare dell'Oyster Café, presente in Darsena e ideatore insieme agli esercenti dei locali del porto, del progetto "Save e Safe" (del quale vi avevamo già parlato), che ha scritto ieri proprio alla Questura e alla Prefettura per esporre la situazione e specificare che l'iniziativa è già stata discussa con il sindaco Ilaria Caprioglio, l'assessore al commercio Maria Zunato e Paolo Canavese di Autorità Portuale, senza però avere al momento un seguito.
Il progetto prevede la realizzazione, sulle aree ad accesso pubblico, di proprietà del comune del demanio e dell’Autorità portuale, di zone di accoglienza libere garantite da piani di sanificazione e con presenza di steward anche a servizio dei pubblici esercizi.
Un'idea che era nata in questo difficile momento legato all'emergenza Coronavirus, con il pensiero rivolto proprio alla riapertura. Problema che venerdì sera è sfociato nei noti assembramenti diventati purtroppo il simbolo di una complicata gestione.
Gli avventori, secondo l'iniziativa, potrebbero liberamente prenotare un tavolo con i soli oneri di sanificazione eventualmente acquistare e farsi consegnare in formula Take Away cibi e bevande da parte dei ristoratori della Darsena che aderiranno al servizio. E' in studio anche la realizzazione di una app per il servizio prenotazione, ordine, pagamenti, gestione pulizia e igienizzazione delle aree che permetterà di gestire costi e operatività del servizio.
Le aree interessate saranno il perimetro della Darsena lato via Gramsci, via Calata Sbabaro, via Baglietto, Piazza d’alaggio, Piazza Calabresi e le terrazze Crescent.
"Voglio sapere se il sindaco ha guardato cosa gli abbiamo mandato, il 28 di aprile abbiamo fatto una riunione per la gestione dell'area, ho scritto da una settimana all'assessore Zunato, al sindaco ma da allora nessun riscontro e nonostante le innumerevoli richieste da parte mia di informazioni e novità non ho più avuto nessuna risposta, benchè nel progetto fosse ben chiaro che , a mio parere, la situazione sarebbe diventata problematica e di difficile gestione. Non devono fare nessun incontro con nessuno, la gestione della Darsena deve essere presa di pugno da parte del comune e delle autorità, se non hanno i soldi per farlo loro il progetto esiste ed è funzionale. Non è possibile che continuino a negarlo e far finta di niente, senza motivo" ha continuato nel suo sfogo Mantovani.
Il progetto poi nelle ultime settimane si è allargato diventando "Village" e includendo la spiaggia dello Scaletto delle Fornaci, la spiaggia libera della passeggiata Trento Trieste, i giardini del prolungamento a mare e la fortezza del Priamar.
"La Fortezza del Priamar, grazie alle sue generose dimensioni, alla propensione alla sorvegliabilità dovuta alla conformazione non temo di dirlo, fortificata, si presta in maniera ottimale alla creazione di una “Fortezza COVID FREE ” sana e salubre ed idonea ad un servizio diffuso di accoglienza e alla realizzazione di eventi caratterizzati dall’assoluta suddivisione degli spazi e all'attenta gestione dell’area di rispetto di ogni avventore. Tale spazio, una volta bonificato e riattato a dovere, potrà accogliere durante il giorno famiglie e visitatori che potranno chiaramente visitare la fortezza, il museo, i sotterranei, la cella di Mazzini e partecipare ad eventi di ogni genere , o solamente passare la giornata nelle piazzole allestite con la stessa modalità del progetto SAVE & SAFE con la possibilità di consumare alimenti e bevande ordinandole mediante la App. Si potranno realizzare in collaborazione con aziende esterne intrattenimento bambini, aree relax, visitare il giardino degli agrumi, impegnando così personale dell’indotto savonese fermo per l’allerta. Chiaramente presenteremo nelle idonee sedi progetto e calendario dettagliato" ha spiegato nella presentazione dell'iniziativa Mantovani.
"Nella spiaggia libera Trento e Trieste Si prevede la realizzazione di una spiaggia libera sanificata, controllata e attrezzata, suddivisa in piazzole simili ad un campeggio, con corsie di transito comuni. L’area sarà allestita con container spogliatoio e uso docce e WC nel rispetto delle norme in materia di prevenzione e contenimento del contagio. L’accesso a tale spiaggia sarà regolamentato e contingentato in base ad una stima della capienza massima utilizzando le due scalinate di accesso, una lato Bagni Savona e l’altra adiacente alla piscina" ha proseguito nella lettera alle istituzioni.
"L’area dei giardini del prolungamento al mare si presenta come un nucleo perfettamente integrato ma idealmente avulso dalla quasi totalità dei cittadini, dalle spiagge di via Walter Tobagi. L’area adiacente alla Piscina Zanelli in gestione alla Rari Nantes , il parcheggio e le aree verdi fino alla fine di corso colombo sono perfettamente allineate con gli stabilimenti balneari e potrebbero essere utilizzate come polmone di espansione delle aree dell’arenile ora fortemente ridotte dalle misure di restrizioni COVID-19. L’idea è di allestire sempre utilizzando lo stesso format di Piazzole attrezzate i giardini del Prolungamento. Dobbiamo sforzarci di immaginare l’area in toto, come un unico grande parco costituito da piscina giardini e spiagge" ha concluso.
In allegato i progetti e le mappe: