Attualità - 09 maggio 2020, 10:30

La Voce dei Giovani con Yepp Albenga: "Oltre il mio mondo"

La testimonianza di una operatrice d'accoglienza che ha scoperto "Un mondo a colori"

La Voce dei Giovani con Yepp Albenga: "Oltre il mio mondo"

YEPP Albenga è l’associazione che aiuta i giovani a realizzare le proprie idee, a diventare cittadini attivi, e a portare ad Albenga il cambiamento che desiderano. Ha sede nel Centro Giovani di Piazza Corridoni 9, ex Cinema Astor.

Oltre il mio mondo

Da qualche mese sono entrata a fare parte di un nuovo mondo, di un mondo che ho sempre

guardato da lontano, come se fosse separato dal mio, come se ne esistessero due. Come se fin da piccola mi avessero chiesto di guardare da un’unica prospettiva: bianco o nero.

Ma entrare in contatto con una cultura così diversa dalla mia mi ha portato inevitabilmente a mescolare tutti i colori.

Era un periodo piuttosto spento, novembre, e di colori ce n’erano ben pochi. Avevo bisogno di fare un’esperienza che mi lasciasse il segno, che mi desse qualcosa di diverso da quell’ordinaria e insopportabile normalità da cui ero circondata. Quindi mi sono guardata intorno e ho trovato una realtà nascosta a tanti, perfino a me stessa. Ho trovato la Jobel, una cooperativa sociale che ha nel nostro territorio un centro di accoglienza straordinaria per migranti e uno SPRAR (Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati) che si occupa di realizzare progetti di integrazione.

Appena se n’è presentata l’occasione, ho cominciato a lavorare in questa realtà come operatrice d’accoglienza, entrando in contatto con persone che provengono da così tanti posti diversi: Senegal, Gambia, Guinea, Nigeria, Camerun, Sudan. Da quel momento ho messo volentieri da parte quella normalità e mi sono lasciata coinvolgere da tutte quelle bellissime differenze che ho incontrato.

Da tutte quelle storie, che ogni volta che le sento mi fanno venire i brividi, perché sento la fatica con cui vengono raccontate e perché tanto faticoso è stato quel viaggio che li ha portati qui.

Un viaggio che hanno intrapreso non per scelta ma perché qualcosa li ha spinti ad andare via, ad abbandonare la loro famiglia senza sapere dove sarebbero arrivati. Senza sapere che dal giorno della loro partenza sarebbero passati mesi, a volte anni, senza sapere che avrebbero dovuto attraversare il mare prima di essere accolti. E senza sapere che sarebbero stati trattati come se non fossero persone, come se non valessero niente. Tanto da non sapere se poi alla fine sarebbero sopravvissuti. Ed ogni volta, ad ogni racconto, sento quanto in quei momenti si sono attaccati alla vita, attaccati in un modo che mi stupisce sempre. E questa vita, che ad un certo punto gli ha risposto, se la portano dentro per sempre.

Il sorriso con cui accolgono le persone e con cui mi sono sentita accolta anche io, un sorriso che non fa mai sentire di troppo e che sa includere. Un sorriso che nasce dalla capacità di apprezzare le piccole cose, anche quelle che per alcuni di noi ormai sono diventate scontate. Un sorriso che non rincorrono ma che portano sempre con loro.

E tutte le lingue con cui mi parlano ogni giorno, tutti i sapori nuovi che ho scoperto assaggiando i loro piatti, mi fanno sentire come se fossi sempre un po’ in viaggio pur restando ferma nello stesso posto. Come se avessi già attraverso un pezzo di mondo solo attraverso loro.

Sono entrata in questo mondo pensando di poter dare tanto a loro, ma in realtà sono loro che hanno dato tanto a me. Mi hanno accompagnato e insieme a loro ho camminato sopra i miei limiti, sopra tutti quegli stereotipi e pregiudizi che mi avevano incollato addosso.

Da qualche mese sono entrata a fare parte di un nuovo mondo, che ho scoperto essere anche il mio, perché mi somiglia più di quanto immaginassi. E se qualcuno ancora mi chiede di scegliere da quale prospettiva guardare, rispondo che non posso scegliere perché ho scoperto che sia il bianco che il nero mi appartengono e che non mi sento mai sentita così libera prima d’ora.

L'autore di questo articolo:

Melania Imparato, 24 anni, lavora come operatrice d'accoglienza presso la cooperativa sociale Jobel, partecipa ai laboratori di creatività di YEPP Albenga e ha da poco aderito a un progetto per la ricerca di nuovi bandi a sostegno dell’associazione.

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