La "Earth Hour” è proclamata dal WWF che organizza una grande mobilitazione internazionale mirata a incrementare la consapevolezza di tutti sul valore della natura e della biodiversità. Si tratta di un inno collettivo alla bellezza e alla fragilità della Terra.
Dalle ore 20.30 di questa sera, 28 marzo, in tutta Italia tanti eventi accompagneranno l'ora di spegnimento delle luci su monumenti e luoghi simbolo e, in seguito alla giusta proibizione di riunioni pubbliche causa Coronavirus, le manifestazioni in piazza saranno sostituite da incontri su canali web e social con contributi musicali di noti artisti.
Il WWF è una organizzazione internazionale non governativa per la tutela della vita animale e vegetale, aperta alle tematiche del riscaldamento globale, della salute umana in relazione al deterioramento ambientale, per la crescita sostenibile.
Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia, dichiara: “Insieme possiamo vincere la sfida che il nostro Paese, con tutto il Pianeta, sta affrontando contro una emergenza sanitaria senza precedenti. Tutti insieme possiamo chiedere alle istituzioni, all'economia e agli individui un'assunzione di resposabilità verso il futuro, attuando concretamente gli 'Accordi di Parigi' sul clima".
Per questo da dieci anni la Federazione dei Verdi sostiene l'importante avvenimento. "Siamo entrati in un decennio decisivo - afferma Gabriello Castellazzi, portavoce provinciale - dato che l'attuale modello economico globale è in rotta di collisione con i sistemi naturali. Non sono più concepibili investimenti per realizzare centrali energetiche basate sulle fonti fossili ed è necessario adottare nuove strategie per una mobilità sostenibile. Alcune nazioni promuovono una crescita che fa a pugni con i limiti biofisici del nostro mondo. Ogni settimana, riviste scientifiche come “Nature” e Science” criticano duramente le scelte delle amministrazioni di USA e Brasile sulle politiche ambientali".
Seguendo il principio sostenuto da “Agenda 21” (Programma scaturito dalla Conferenza ONU di Rio de Janeiro per lo sviluppo sostenibile del Pianeta) che invita a “pensare globalmente e agire localmente” è utile ricordare brevemente quanto accade oggi nella nostra Liguria, in particolare nella provincia di Savona.
Siamo in vista del nuovo PTR (Piano Territoriale Regionale) denominato “Idee di Liguria” che prevede fortunatamente l'obbligo di un'ampia fase di consultazioni sull'intero territorio regionale.
Una delle premesse programmatiche del PTR mira a “superare i vincoli dell'attuale pianificazione territoriale regionale”, obiettivo che preoccupa i partiti e le associazioni che hanno a cuore lo sviluppo sostenibile della nostra Liguria.
Infatti i “Verdi” ricordano come solo pochi mesi fa la Giunta Toti abbia fatto approvare la Legge 210-2019 che ha cancellato ben 42 Aree Protette savonesi, annullato le norme istitutive del “Parco Naturale del Finalese”, respinto la legittima richiesta del Comune di Urbe di entrare a far parte del “Parco del Beigua”, nonostante l'opposizione di tutte le Associazini ambientaliste (WWF, Legambiente, CAI, Federparchi , Italia Nostra ecc.) e dei ragazzi di “Fridays for Future”.
Proseguono quindi: "In questa giornata siamo preoccupati non solo per i problemi legati al riscaldamento globale, ma anche per la biodiversità minacciata proprio in Liguria dove è rappresentata in modo così importante perchè garantisce il valore delle produzioni agrarie, la varietà genetica e quella degli ecosistemi. Un patrimonio naturale garanzia di sviluppo sostenibile: dalla stabilizzazione del clima, al contrasto del dissesto idrogeologico, al mantenimento dei suolo fertili".
"La riduzione delle Aree Protette non favorirà l'agricoltura, ma, al contrario, amplierà le cementificazioni e la caccia, in controtendenza rispetto a tutte le politiche di tutela ambientale promosse in Italia e in Europa" conclude Castellazzi.