Tanti sono stati i dubbi sollevati dalle differenti categorie fin dai primi decreti presidenziali che imponevano in Italia il "lockdown" circa le attività economiche che potevano o meno proseguire nella loro attività.
Tra chi vorrebbe lavorare ma invece è costretto a restare fermo ci sono i giardinieri.
Prendendo spunto da quanto detto dai colleghi del Levante, anche in provincia di Savona la categoria desidera esprimere i proprio dubbi, esternando anche una richiesta: fateci tornare a prenderci cura del verde.
"Confrontandoci tra colleghi della zona dove pratico la mia attività di giardinaggio, i quali concordano col mio pensiero - esordisce un rappresentante della categoria - vorrei appunto esporre tale pensiero con la speranza che le autorità competenti possano valutare ciò che pensiamo e prendere delle decisioni a riguardo".
"A seguito del decreto del 25 marzo causa emergenza covid 19 noi lavoratori che rientriamo nel codice ateo 81.3 siamo esclusi dalle categorie di lavoro essenziali. A nostro discapito vorremmo dire che essendo un lavoro all'aperto non abbiamo problemi a mantenere le distanze minime di distanziamento sociale, anzi sono ben rispettate con ampissimo margine. Avendo il permesso di lavorare anche in unità singole non avremo il problema di gravare economicamente sullo stato, con rimborsi tipo 600 euro o altro" continua il rappresentante dei giardinieri savonesi.
“Riteniamo che in una realtà come la Riviera di ponente noi giardinieri siamo il riferimento di tanti proprietari di seconde case, per verificare e aggiornare la condizione delle stesse anche a livello fotografico. Non dimentichiamo che questa categoria di persone sia un flusso economico importantissimo per la nostra realtà” ci tengono a sottolineare dalla categoria.
“Come ultimo punto volevamo evidenziare come il nostro lavoro sia fondamentale per la sopravvivenza di piante di ogni tipo, soprattutto caratteristiche della bellissima zona in cui abbiamo il privilegio di vivere. Confidando che le nostre richieste possano essere quantomeno soppesate, esprimiamo la nostra più sentita vicinanza a chi in queste ore così buie deve farsi carico del bene comune" concludono nella loro nota i giardinieri.