- 06 febbraio 2020, 08:33

Pinerolo: niente mostra per Toscani

Il sindaco Salvai: "Una Città, che appena un anno e mezzo fa ha pianto 4 vittime rimaste uccise in quella tragedia, non può tollerare affermazioni del genere"

Castello di Miradolo

Castello di Miradolo

«Ritengo che una Città non possa ospitare una mostra di Oliviero Toscani dopo queste affermazioni. Domani invierò lettera formale alla Fondazione Cosso chiedendo di sospendere la mostra». Erano da poco passate le 22,30, quando il sindaco di Pinerolo Luca Salvai ha preso una posizione dura sulle parole del noto fotografo. L’ha comunicato tramite il suo profilo Facebook, ma la notizia era nell’aria dalla tarda mattinata.

La dichiarazione di Toscani, rilasciata martedì alla trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora”, «ma a chi interessa che caschi un ponte, ma smettiamola», aveva suscitato la reazione indignata di Egle Possetti, la pinerolese presidente del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi. In mattinata anche il sindaco di Villar Perosa Marco Ventre aveva reagito con un post sul suo profilo Facebook: «Oliviero Toscani, parole semplicemente vergognose!!! Cosa non si dice per fare piacere ai Benetton!!!».

Ed era nell’aria anche una presa di posizione del primo cittadino pinerolese: «Una Città, che appena un anno e mezzo fa ha pianto 4 vittime rimaste uccise in quella tragedia, non può tollerare affermazioni del genere. Esprimo tutta la mia personale solidarietà ai famigliari di Andrea, Claudia, Camilla e Manuele, nonché al sindaco di Genova, che già si è espresso oggi sull’accaduto».

Ironia della sorte, al Castello di Miradolo nel Comune di San Secondo di Pinerolo, ma proprio al confine con Pinerolo, c’è dal 16 novembre una mostra del famoso fotografo, ospite della Fondazione Cosso fino al 3 maggio di quest’anno. Il sindaco invierà oggi alla Fondazione una lettera formale per chiederne la sospensione: «https://www.facebook.com/ufi/reaction/profile/browser/?ft_ent_identifier=ZmVlZGJhY2s6MTAyMTgxNjMyODI2MDYxMzE%3D&av=1142504425L’arte, così come la cultura, la musica, lo sport, il fare impresa, non possono ignorare quella "responsabilità sociale" che ciascuno di noi, nel nostro fare quotidiano, è chiamato a perseguire». E non lo fermano le controverse scuse che il fotografo ha fatto ieri, sostenendo di essere frainteso: «Pare che il noto fotografo abbia chiesto scusa. Scuse respinte. A me interessa. A Pinerolo interessa».

Ora occorre vedere la posizione della Fondazione, che, fino a ieri, verso l’ora di pranzo, contattata dal nostro giornale non aveva in programma iniziative di protesta.

Redazione

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