Approvati nella mattinata dal Consiglio dei Ministri ulteriori 77 milioni per le somme urgenze relativi ai danni del maltempo verificatisi nei mesi da ottobre fino alla prima settimana di dicembre. Il tutto nella disponibilità dei Comuni nelle prossime due settimane per chiudere, insieme ai 49 milioni stanziati in precedenza, le primissime ferite disseminate su tutto il territorio della nostra provincia.
Questa la buona notizia riportata dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che i sindaci e le altre autorità della provincia savonese attendevano dall'incontro di questo pomeriggio presso la Sala del Consiglio di Palazzo Nervi.
Cifre da investire "con lungimiranza, per non continuare ad inseguire le emergenze future", alle quali si aggiungeranno in un secondo momento altri 15 milioni per gli eventi della penultima settimana di dicembre.
Ha aperto l’incontro il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri leggendo una lettera indirizzata al Premier Giuseppe Conte con al centro un grido d’allarme sulla situazione infrastrutturale savonese e delle telecomunicazioni dopo le violenti piogge dello scorso 23 e 24 novembre.
La seconda lettera rivolta al Presidente del Consiglio dopo quella inviata il 6 dicembre al Ministro Bellanova. Una grande preoccupazione nelle parole del numero uno di Palazzo Nervi, a nome anche dei sindaci del savonesi, in un territorio messo veramente in ginocchio dagli eventi atmosferici.
"Le stime di questi danni però non sono ancora state totalmente definite. La copertura totale delle somme urgenze, deliberata oggi dal governo, è una buona notizia ma rimangono altri 500 milioni di euro circa di danni al patrimonio pubblico, senza contare i danni al comparto privato che auspichiamo di poter affrontare il prima possibile" ha tenuto a precisare poi il governatore Toti annunciando poi, entro fine mese, lo stanziamento della seconda annualità del 'decreto Conte' in riferimento agli eventi calamitosi dello scorso 30 ottobre 2018, per un totale di 141 milioni: "Dal 29 di questo mese ogni Comune saprà cosa è stato finanziato e potrà dare il via ai lavori per sistemare i danni della mareggiata".
Nella sua analisi della situazione viaria ed infrastrutturale, la massima carica regionale ha ricordato come restino aperti "tutti i nodi strutturali del territorio che Regione ha ben chiari essendo inseriti nel piano di opere strategiche, che verranno riproposte con insistenza" sottolineando anche le grandi difficoltà che la Liguria in generale deve affrontare e la lunga strada ancora da percorrere per colmare il gap infrastrutturale definito "importante" e che "arriva da molto lontano”.
"Non ci si può aspettare che si risolvano le cose con lo schioccare delle dita - ha sottolineato Toti - ma c'è la consapevolezza di avere le carte in regola come comunità. Vedo di buon occhio la sinergia che si è creata in questi mesi. Come Regione ritengo si stia facendo quanto possibile nelle nostre potenzialità".
Analizzate poi le opere infrastrutturali che il territorio attende. A cominciare dalla bretella Albegna-Carcare-Predosa, non inserita nel bando di rinnovo delle concessioni in quanto ritenuta dal MIT "troppo onerosa per essere affrontata, senza tuttavia l'intenzione dell'amministrazione di tirarsi indietro".
In questo però saranno inseriti 17 milioni per la realizzazione dell'adeguamento strutturale della strada in quattro corsie tra Vado e Savona, 40 milioni per la realizzazione dello svincolo di Bossarino, ed infine 90 milioni per il rifunzionalizzazione ed il potenziamento dell'interconnessione tra la A10 e la A6.
Comunicato poi lo stanziamento di 10 milioni per l'adeguamento del progetto di raddoppio della ferrovia tra Finale ed Andora, un segnale accolto positivamente dal governatore: "Il fatto che si adegui un progetto significa che c'è l'intenzione di procedere e concludere le ultime decine di chilometri di una rete che subisce un restringimento a collo di bottiglia e che impedisce l'utilizzo a pieno dell'infrastruttura".
A margine della conferenza un Toti soddisfatto dell'incontro: “Abbiamo portato delle buone notizie, abbiamo esaminato con i sindaci quali opere pubbliche saranno ‘priorità nelle priorità’, dopodiché senza divisioni politiche dobbiamo fare sentire la nostra voce compatta su diverse grandi opere, dal raddoppio ferroviario all’autostrada Albenga-Carcare-Predosa”.
A concludere gli interventi da parte della giunta regionale è toccato poi all'assessore alla Protezione Civile Giacomo Raul Giampedrone. Da lui la comunicazione che nei prossimi 20 giorni "saranno approvati 2 milioni da destinare al piano strade, realizzato in collaborazione con ANCI, a completare il pacchetto degli interventi", previa la verifica della compatibilità con il piano strategico delle opere.
"Questo è un appuntamento che mette insieme tutto il territorio e che negli ultimi mesi abbiamo fatto più volte - le parole di Andrea Pasa, segretario provinciale Cgil Savona - credo che sia assolutamente necessario, proprio per la straordinarietà che abbiamo messo in campo come territorio, cercare di trasformare questo diciamo dramma meteorologico/infrastrutturale finalmente in un'opportunità non guardando soltanto diciamo le somme urgenze, ma cercando anche di fare una cosa un po' più strategica una visione un po' più lunga".
"Su ciò che bisognerebbe mettere in campo - prosegue Pasa - continuiamo a battere il chiodo soprattutto sulla questione che riguarda un investimento fortissimo sul ferro: benissimo il potenziamento o l'avvio del possibile potenziamento della ferrovia a ponente, è assolutamente però necessario che continuiamo a chiedere al Governo soprattutto per il potenziamento delle ferrovie Savona-Torino, Savona-Alessandria. Perché? Perché il 23 e il 24 di novembre hanno riportato alla luce l'importanza delle infrastrutture da e per l'entroterra. Ricordo a tutti che l'unica infrastruttura che funzionava nei primi giorni post 23-24 novembre era un'infrastruttura costruita a fine del 1800, che ha permesso di andare e ritornare dalla costa alla Val Bormida. C'è un ordine del giorno, devo dire anche ben fatto, con tutto il potenziamento da Altare a Ceva che servirebbe non soltanto come polmone di sfogo per tutto ciò che riguarda i container o il commercio, ma riguarderebbe tanto anche il turismo. Quel potenziamento significherebbe arrivare da Torino alla riviera in meno del tempo che ci si mette oggi in macchina".
"Utima questione è quella legata a Funivie - conclude infine il segretario provinciale della Cgil - non entro sul quale sia lo strumento più idoneo perché effettivamente non ne ho le conoscenze, so però che è assolutamente necessario mettere in campo quelle sinergie tra Provincia e Regione. In questo chiediamo una sinergia più forte fra Regione e Ministero perché nell'incontro che abbiamo avuto l'8 gennaio, e ancora più in quello di ieri a detta dell'azienda, è importantissimo che il Ministero abbia identificato e continui ad identificare quell'infrastruttura come strategica non solo per il territorio, ma per tutto il paese. Quello che chiediamo è di fare uno sforzo in più, sempre per ricercare la soluzione di quel problema. Ricordo a tutti che tra qualche giorno arriverà un'ulteriore nave in porto e ricordo a tutti che il flusso di traffico vuol dire, contati male, 150-200 camion al giorno che passano dal porto di Savona alla Val Bormida transitando sul colle di Cadibona che è già fragile. È assolutamente necessario che questa cosa venga fatta, noi abbiamo chiesto al Prefetto questa mattina di incontrarci entro i prossimi giorni della settimana convocando Regione, azienda e Savona e Cairo che sono i due comuni più interessati e le organizzazioni sindacali. Vorremmo evitare il rimpallo di questioni tra Governo centrale e Regione Liguria visto che i soldi ci hanno detto che ci sono per ripristinare il tutto".