"Mia madre l'ha dipinto nel periodo dell'immediato dopoguerra, un tipico paesaggio ligure, una delle sue ultime opere prima che si spostasse in Eritrea per 30 anni".
L'artista savonese Nenne Sanguineti Poggi e la sua opera esposta nella Pinacoteca Civica di Palazzo Gavotti in Piazza Chabrol a Savona sono state illustrate dal figlio Vincenzo Sanguineti.
"Lei ha lasciato diversi quadri, disegni, incisioni, dato che era una savonese, nata a Savona nel 1909, vorremmo trovare un posto che dia una certa risonanza e che ci permetta di mantenere per i posteri queste opere" spiega Vincenzo Sanguineti.
"Savona è una città molto più bella di quello che si conosce, è la città dei due Papi, della Cappella Sistina, ha una vecchia storia che dovrebbe essere rivalutata. mio nonno era stato interessato alla Torre del Brandale, era molto coinvolto con la vita savonese inclusa la creazione di questa moderna Pinacoteca. La rivalutazione della città come ha richiesto lo stesso Vittorio Sgarbi credo che sia necessaria e molto bella" continua il figlio dell'artista savonese.
Lo scorso 12 novembre al Museo Studio Francesco Messina di Milano si è svolto il convegno e la mostra, curata da Monica Brondi e per la collezione italiana da Francesco Parisi (Punto a Capo comunicazione ha curato il catalogo e l'immagine) sull’artista savonese Nenne Sanguineti Poggi, nel 110° anniversario della nascita. Al convegno erano presenti proprio Vincenzo Sanguineti e Vittorio Sgarbi.
"Abbiamo lanciato la sua figura a Milano e in una galleria nello spazio Kryptos, la mostra è associata con i lavori architettonici che mia madre ha fatto nel ricoprire palazzi in Eritrea che in questo momento sono restaurati tramite il Politecnico di Milano essendo parte dell'Unesco" conclude Sanguineti.