Attualità - 07 novembre 2019, 08:12

Da oggi scatta, un po’ a sorpresa, l’obbligo di dispositivi "anti abbandono" per bimbi fino a 4 anni

Previste multe fino a 326 euro e -5 punti sulla patente per gli automobilisti che non rispetteranno la nuova norma

Da oggi scatta, un po’ a sorpresa, l’obbligo di dispositivi "anti abbandono" per bimbi fino a 4 anni

Ponendo fine a un acceso confronto normativo degno dell’Azzecca-garbugli di manzoniana memoria, una nota pubblicata appena ieri (mercoledì 6 novembre) sul sito ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha fatto definitivamente chiarezza in merito ai tempi di attuazione di quanto previsto dall’articolo 172 del nuovo Codice della Strada, per quanto concerne “l'installazione a bordo dei veicoli di un dispositivo di allarme la cui funzione è quella di prevenire l’abbandono dei bambini di età inferiore ai quattro anni”.

Dispositivo, si legge ancora nella nota, che “si attiva nel caso di allontanamento del conducente e può essere integrato nel seggiolino, oppure indipendente dal sistema di ritenuta del bambino”. E per l’acquisto del quale sono previste anche alcune agevolazioni, nella misura di 30 euro per ciascun dispositivo acquistato, erogate sulla base di modalità che dovranno però venire definite da uno specifico Decreto la cui approvazione è prevista nei prossimi giorni.

Pertanto, in ogni caso, ben al di là dell’entrata in vigore dell’obbligo di installazione di questi dispositivi che, ricollegandoci alla diatriba citata in apertura, è scattato un po’ a sorpresa a partire dalla mezzanotte trascorsa.

Anziché, come da più parti ipotizzato (e in totale assenza di chiarimenti ufficiali da parte del ministero preposto, silenzio che certo non ha aiutato a far chiarezza prima), il 6 marzo 2020. Data ricavata analizzando il passaggio della legge n. 117 del primo ottobre scorso, entrata in vigore il 27 ottobre, in cui il legislatore scrive “Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano decorsi centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del decreto di cui al comma 2”, ossia per l’appunto il 6 marzo prossimo.

Ma lo stesso punto prosegue precisando “e comunque a decorrere dal 1° luglio 2019”. Ovverosia, visto che il lungo e tortuoso iter della norma ha fatto sì che venisse approvata ben oltre lo scorso luglio, dal quindicesimo giorno successivo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, quindi oggi.

Pesanti sanzioni, ma con modalità di controllo tutte da definire

Scomodando un po’ irriverentemente un grandissimo della letteratura italiana del Novecento quale Carlo Emilio Gadda, potremmo affermare di trovarci di fronte a un “pasticciaccio brutto” che – salvo la norma non venga interpretata, almeno nelle prime settimane, con un pizzico di elasticità – rischia di complicare enormemente la vita tanto dei genitori-automobilisti, i quali rischiano pesanti sanzioni nel caso non si adeguino a quanto previsto dalla legge, quanto delle Forze dell’Ordine chiamate ad effettuare i controlli.

I primi rischiano sanzioni amministrative che possono andare da 81 a 326 euro (con decurtazione a 56,70 euro se pagate entro cinque giorni) e decurtazione di 5 punti dalla patente di guida, mentre i secondi saranno chiamati, Codice della Strada alla mano, a far rispettare una norma sui tempi d’attuazione della quale, fino a 24 ore fa, non vi era alcuna certezza.

E’ pur vero che, come sosteneva ormai molto tempo fa lo scrittore, giornalista ed umorista Ennio Flaiano con riferimento alla politica italiana, anche stavolta “la situazione è grave ma non seria”. Infatti, a poche ore dall’ufficializzazione dell’entrata in vigore della norma, da più parti fioccano gli inviti a sospendere temporaneamente le sanzioni “finché i cittadini non saranno stati informati in maniera corretta e diffusa sulla nuova normativa e finché non sarà operativo l'incentivo di 30 euro all'acquisto” (il deputato PD Ubaldo Pagani) e chi, come il presidente Asaps (Associazione sostenitori Polstrada) Giordano Biserni sottolinea come l’applicazione troppo rigida della norma colga del tutto impreparati gli utenti chiamati a rispettarla.

"Parola d'ordine", totale autonomia

Confidando, pertanto, in un’applicazione inizialmente non troppo rigida della legge, tutti gli automobilisti genitori di bambini da zero a 4 anni dovranno munirsi al più presto di questi specifici sistemi “anti abbandono”, che dovranno necessariamente rispettare (Art. 3 del regolamento di attuazione) una delle seguenti specifiche:

- integrato all’origine nel sistema di ritenuta per bambini

- una dotazione di base o un accessorio del veicolo, compresi nel fascicolo di omologazione del veicolo stesso

- indipendente sia dal sistema di ritenuta per bambini e sia dal veicolo stesso

Pertanto, considerando, almeno per il momento, marginale l’ipotesi di cui al punto 2, la maggior parte degli automobilisti con figli piccoli potranno optare tra l’acquisto di specifici seggioloni che già comprendono questi dispositivi (punto 1) o optare per più economici (sia pur con costi compresi tra i 70 e i 100 euro) sistemi a sé stanti da integrare nei seggiolini che già possiedono.

Fermo restando che, indipendentemente dal sistema adottato, per essere a norma questi dispositivi dovranno essere in grado di attivarsi in modo completamente autonomo – avvisando l’automobilista con segnali acustici e/o visivi, che dovranno essere percepibili sia dall’interno che dall’esterno del veicolo – nel malaugurato caso rischi di “dimenticare” in auto il proprio figlio o figlia.

Gabriele Massaro

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