E' stata presentata questo pomeriggio allo YEPP di Albenga la postazione mobile della Cgil per fornire assistenza ai lavoratori impiegati nei settori agricolo ed edilizio nello svolgere le pratiche di patronato: disoccupazioni agricole, Naspi, pratiche di malattia professionale, domande di pensione ecc.
Il progetto, che si va ad inserire nell'ambito della campagna “Il lavoro si fa strada”, è stato promosso dalla Camera del Lavoro di Savona e dalle categorie del settore delle costruzioni e del comparto dei lavoratori agricoli, FILLEA e FLAI, che insieme con il Patronato INCA hanno deciso di avviarlo per avvicinare i lavoratori dei settori delle costruzioni e dell’agricoltura ai propri diritti, in una sede altamente significativa.
"Un progetto di valenza confederale perché intreccia due categorie importanti: quella dell'edilizia e quella dell'agricoltura - spiega Andrea Pasa, segretario provinciale CGIL Savona - abbiamo voluto farlo in un pezzo di territorio dove questi due comparti sono importantissimi: l'albenganese, nel ponente della provincia di Savona. Un'iniziativa pubblica partecipatissima, con la sala stracolma di lavoratori e lavoratrici: l'obiettivo è quello di dare informazioni contrattuali e dei servizi che spettano ai lavoratori edili e ai laboratori agricoli, non solo immigrati ma anche italiani".
"Un'iniziativa per includere di più le persone che lavorano - prosegue Pasa - il mondo del lavoro non è più quello degli anni '70 e '80, si è modificato e dobbiamo cambiare anche noi: uno dei cambiamenti è quello del 'sindacato di strada', il sindacato che va incontro ai lavoratori soprattutto per informarli dei diritti che hanno a 360 gradi".
"In questi giorni si è parlato molto di occupazione, noi abbiamo fatto due incontri fondamentali tra ieri e l'altro ieri: siamo stati in Regione Liguria per capire lo stato di avanzamento dell'iter dei finanziamenti della Crisi Complessa, devo dire che arrivano buone notizie perché iniziano a prendere forma i bandi sia per ricerca e sviluppo che per nuove attività produttive. Sono oltre 60 le aziende impegnate a investire per oltre 300 nuovi occupati, purtroppo le notizie sono negative per quanto riguarda il fronte del governo nazionale: oltre 20 milioni di euro di finanziamenti potrebbero arrivare, ma c'è una questione legata al TAR con i tempi burocratici di questo paese che rischiano in qualche modo di allungare i tempi" ha infine concluso il segretario provinciale CGIL.
Nel corso del pomeriggio sono intervenuti Diego Sgarlato dello YEPP, nel ruolo di padrone di casa e che col progetto finanziato dall'Unione Europea "Welcomeship!" si sta dimostrando attento alle riflessioni sul lavoro dei migranti, i più coinvolti dall'argomento toccato oggi, il sindaco Riccardo Tomatis e le altre personalità del sindacato, le quali hanno illustrato il quadro della situazione lavorativa nei settori trattati.
Importanti anche le testimonianze di due lavoratori, Ibrahim e Abdoulahat, alle prese quotidianamente con le difficoltà legate alla precarietà della loro condizione di immigrati.
A concludere l'incontro è poi stato Davide Fiatti, della segreteria nazionale FLAI CGIL. "Un'iniziativa virtuosa perché si innesta un meccanismo che abbiamo già provato in altri territori e sono molto contento che si riesca a fare anche in questo - il suo commento - l'idea è quella di portare il sindacato nelle strade per intercettare i lavoratori del settore agricolo, per dirgli quali sono i loro diritti e quali sono le possibilità che hanno per avere la giusta paga, la giusta assistenza che serve in caso di malattia e altre questioni. Cosa si può fare a livello nazionale per migliorare le condizioni dei lavoratori? La risposta più semplice è rispettare le regole e applicarle, abbiamo leggi e contratti che già definiscono in modo preciso quali sono i diritti, i compensi e quali sono i tempi di lavoro nell'agricoltura così come negli altri settori. Il problema non è che non esistono le regole, ma che c'è poca applicazione e molta evasione di queste regole. Il caporalato? È un problema che affligge tutta l'Italia e non soltanto il sud, affligge tutti i lavoratori non solo quelli stranieri ma anche quelli italiani, sia uomini che donne. È una piaga che si può sconfiggere solo in un modo, oltre che applicando le leggi in questo caso il 603 bis del codice penale modificato dalla legge 199: è quello di creare un collocamento pubblico, anche virtuale, anche telematico, anche leggero, dove però si possa incontrare in modo legale e chiaro l'offerta o la domanda di lavoro".