Il gruppo consiliare "Diventiamo sindaco" di Millesimo attacca il sindaco Aldo Picalli. E lo fa attraverso una lettera aperta. Obiettivo? Tracciare un bilancio dei fatidici "Primi 100 giorni".
Scrive lo schieramento guidato dal capogruppo Andrea Manconi: "Gentile Sindaco, Caro Aldo. Ti scriviamo questa lettera aperta a 100 giorni dalla telefonata di congratulazioni per la Tua vittoria elettorale e, con la stessa convinzione che prima di qualsiasi personalismo venga il bene di Millesimo, ci rivolgiamo a Te dopo aver raccolto le voci preoccupate di alcuni millesimesi per il modo con cui hai deciso di portare avanti il ruolo di Sindaco. In campagna elettorale hai fatto tante promesse, come purtroppo spesso accade, ma governando si impara e, se la leggerezza la fa da padrona, i nodi vengono immediatamente al pettine.
Senza avere le idee chiare e, ancor peggio, senza dedicare il tempo necessario per chiarirtele seduto alla scrivania del Comune, lo slogan “QUESTA VOLTA SI CAMBIA” è solo uno spot vuoto destinato in breve tempo a trasformarsi in un boomerang: perché è giusto cambiare, ma si può anche cambiare in peggio! In questo primo periodo può essere comprensibile la Tua pressoché inesistente capacità di gestire il nostro Comune, ma non è assolutamente accettabile la tangibile assenza Tua e dell’intera giunta, ad oggi ancora dimezzata nei numeri.
Dopo mesi di silenzio Ti sei limitato ad individuare un’ora a settimana da dedicare all’ascolto dei cittadini solo su prenotazione. Hai totalmente abbandonato i canali ufficiali di comunicazione dell’amministrazione a partire dalla pagina Facebook, mezzo indispensabile per un’Amministrazione al passo con i tempi. Hai imposto dei limiti alla comunicazione del Tuo numero di telefono a chi si reca nel Palazzo Comunale per richieste specifiche e spesso urgenti.
Queste sono solo alcune delle scelte fatte in questi mesi che hanno ottenuto come risultato l’aumento della distanza tra i cittadini e noi amministratori, abbandonando, dal giorno dopo le elezioni, quell’atteggiamento fatto di abbracci, strette di mano e caffè offerti al bar. “Il Sindaco per la gente, con la gente, tra la gente” per alcuni è diventato solo un ricordo, per altri una vera e propria presa in giro. Se, a prima vista, la Tua latitanza sembra il dato più preoccupante, nel leggere il contenuto delle sole 12 deliberazioni in 100 giorni, la presenza in futuro potrebbe essere ancora più dannosa.
La scarsa cultura delle regole ha avuto come risultato l’incremento immotivato delle spese della giunta a carico del cittadino dovute all’aumento della Tua indennità e al costo da sostenere per l’inserimento di un assessore esterno, per di più “bocciato” dai millesimesi al momento del voto. L’inesistente sensibilità istituzionale Ti ha fatto rimangiare la parola data negando al nostro Gruppo Consiliare uno spazio all’interno del Palazzo Comunale dopo aver ottenuto, da parte nostra, la piena disponibilità a costruire una collaborazione concreta votando insieme alcuni provvedimenti in Consiglio per il bene di Millesimo e il rispetto nei confronti di tutti i nostri concittadini.
A questo si aggiunge l’attenzione alla pulizia del nostro paese tanto sbandierata in campagna elettorale fino al punto di attaccarci con un volantino di dubbio gusto a pochi giorni dalle elezioni. Ad oggi il cambiamento promesso si è concretizzato con un taglio erba nei giardini di Santa Maria Extra Muros e il posizionamento di 4 vasi in plastica nel bel mezzo del centro storico, ignorando il rispetto delle più semplici regole sugli arredi urbani; quelle stesse regole imposte invece a tutti i millesimesi chiamati a spendere di più per rispettare le indicazioni date solo per aver deciso di abbellire i propri spazi.
Se questo non fosse sufficiente il silenzio quale unica risposta alla richiesta di intervento proveniente dagli abitanti delle frazioni e dei quartieri al buio e invasi dall’erba alta inizia ad essere assordante e di difficile spiegazione.
Ci auguriamo, Aldo, che Tu Ti renda conto, nel più breve tempo possibile, che il ruolo che ricopri, o meglio che dovresti ricoprire, necessita di costante presenza, passione e disponibilità incondizionata; oggi più che mai le persone sono chiamate quotidianamente ad affrontare difficoltà sempre più crescenti e il Sindaco è l’ultimo riferimento rimasto soprattutto nelle piccole comunità come la nostra. Senza l’umiltà di porTi delle domande, continuando a svolgere il Tuo ruolo a tempo perso, il numero di insoddisfatti tra i cittadini, i commercianti, le associazioni e i soggetti impegnati nel campo del sociale sarà destinato ad aumentare. In un’epoca dove i messaggi vengono recapitati con lettere anonime o attraverso profili Facebook fasulli, queste nostre poche righe vogliono essere una spia di allarme prima che le sirene inizino a suonare.
Sono passati 100 giorni dalla Tua vittoria elettorale e visto che la nostra disponibilità per una stretta collaborazione, ribadita in più occasione, è stata innegabilmente ignorata, con questa lettera vogliamo aprire una nuova fase dove le nostre energie e le nostre competenze, lasciate per troppo tempo nelle Tue mani, tornano a totale disposizione dei millesimesi: di quei millesimesi che ad oggi non hanno ricevuto risposte da Te; di quei millesimesi che vorranno capire le ragioni delle Tue scelte e verificare nel tempo le tante promesse fatte in campagna elettorale; di quei millesimesi che vorranno, attraverso la nostra azione, avanzare proposte e non si limiteranno a fare foto che possono screditare la bellezza del nostro paese agli occhi di chi ci guarda da fuori - conclude Manconi - Millesimo si merita il meglio di tutti noi, a partire dall’uomo che la rappresenta".
Replica così il primo cittadino Aldo Picalli: "Fa specie che il consigliere di minoranza Manconi si preoccupi di cosa è stato o non è stato fatto in cento giorni, quando non si è preoccupato di cosa doveva fare nei 5 anni precedenti in cui ha amministrato".
Credo che dire a me che concedo poco alla gente di Millesimo sia semplicemente dovuto alla sua latitanza dal paese e dalla vita normale in mezzo ai cittadini dove invece io ci sono sempre... al mattino...al pomeriggio...alla sera....
I suoi slogan da campagna elettorale erano ridicoli già in partenza visto che era lì a governare ma non aveva fatto nulla ed i cittadini non lo conoscevano. Adesso se ne esce chiedendo che io in 100 giorni risolva quello che lui non ha fatto 5 anni. Patetico... maestrino e rancoroso - conclude Picalli - Ci lasci lavorare e poi tra 5 anni vedremo cosa è stato o non è stato fatto".