Domenica 21 luglio si celebra la solennità della Madonna del Carmelo i cui riti sacri e gli spettacoli profani risalgono all’epoca del Marchesato. In passato le commemorazioni liturgiche e le manifestazioni laiche si alternavano trasformando il Borgo in sfondo scenografico di un unico evento dove i “borghigiani” e gli ospiti erano contemporaneamente attori e spettatori.
Oggi molto è cambiato, ma la tradizione rimane, peraltro valorizzata dai finalborghesi con un ammirevole attivismo nella odierna società della comunicazione tendente a recuperare i più significativi momenti devozionali sedimentati nell’animo dei “borghigiani”. In tutto ciò la musica ed il canto sono l’insostituibile corollario della rappresentazione sacra.
L’attesa
Alle ore 16 la “banda” della Filarmonica, il più antico sodalizio finalese e titolare della funzione musicale, percorre le vie del centro storico eseguendo i tradizionali repertori bandistici di intrattenimento.
Le funzioni religiose
Alle ore 18 inizio delle funzioni religiose all’interno della Basilica di cui Goffredo Casalis lascia la seguente descrizione "Quando nelle maggiori solennità in onore di S. Biagio e di N.D. del Carmelo, [la chiesa] viene addobbata dei suoi arazzi e delle sue numerose grandi lampade di cristallo di rocca, presenta un aspetto magnifico. A tali solennità concorrono quasi tutte le popolazioni del mandamento [attuale circondario] (Dizionario Geografico-storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna - Torino 1840)
La Processione
Alle ore 21 circa esce la processione: rito liturgico, quasi un corteggio che accompagna il simulacro vestito della venerata Nostra Signora del Carmelo.
Il concerto di campane eseguito “a baudetta” dai “Campanari del Borgo” - tradizione risalente alla civiltà contadina che si perde nel tempo -, i “portatori” della statua che, con il loro procedere lento ed ordinato disciplinano il procedere del celebrante, dei sacerdoti e dei fedeli devoti, i canti dei coristi e la musica della “Filarmonica” esaltano il sentimento religioso-sociale del gruppo e di coloro che assistono al passaggio.
Percorse strade e piazze del centro storico, la Venerata Effige, di fronte alla Porta Reale, si congeda con la benedizione verso quattro punti cardinali; territori del Marchesato di cui fu eletta protettrice nell’anno 1528 con la consegna della chiavi della città da parte della cittadinanza.
Rito di una tradizione secolare; attimi di intensa commozione accresciuta dalla musica e dai canti sino all’ingresso nella Sua Casa.