Fino alle 14 di domani, venerdì 19 luglio, è ferma l'operatività del porto di Savona. Questa la decisione dei sindacati dopo la morte di un marinaio asiatico a causa di una caduta nella stiva della nave "Ilektra".
Verso le 14 di oggi l'uomo, impegnato nella manutenzione, stava svolgendo un'operazione di tinteggiatura (mentre la nave gestiva lo scaricamento di un carico di talco), è caduto dal ponte della nave ed è precipitato direttamente nella stiva.
Secondo le prime informazioni, le sue condizioni di lavoro era precarie in quanto era posizionato su una tavola tenuta da due corde.
Il tema delle condizioni di sicurezza precarie a bordo sono al centro della preoccupazione dei sindacati e soprattutto dei marinai a bordo, considerate molto preoccupanti per diversi aspetti riguardanti gli orari e la formazione.
Nel frattempo i sindacati di categoria, unitariamente, hanno proclamato 24 ore di sciopero per tutte le attività portuali in tutta la Provincia fino alle 14.00 di domani venerdì 19 luglio 2019.
Di seguito la proclamazione immediata di Sciopero dei lavoratori marittimi:
Le scriventi Segreterie Regionali, a seguito del gravissimo incidente mortale avvenuto nel pomeriggio odierno sulla M/N Elektra, nel porto di Savona, che ha visto coinvolto un marittimo della nave stessa, dichiarano uno sciopero immediato di tutti i marittimi sulle navi attraccate ai porti di Genova, Savona e Savona Porto Vado, La Spezia con le seguenti modalità:
Porto di Savona e Savona Porto Vado
Dalle ore 16.00 del 18 luglio 2019 alle 16.00 del 19 Luglio 2019 tutte le navi ritarderanno la partenza di quattro ore
Porti di Genova e La Spezia
Due ore di ritardo partenza nave nella giornata del 19 Luglio 2019
La nota della Cgil:
Purtroppo la nostra provincia piange ancora la tragica scomparsa di un lavoratore. È necessario stanziare adeguate risorse aggiuntive per sostenere il sistema della prevenzione provinciale e regionale. È inaccettabile che oggi si conti l'ottavo morto sul lavoro da inizio anno. Continuiamo a provare un fortissimo sgomento di fronte a questa tragica sequenza di incidenti.
Non possiamo accettare che un settore, quello portuale marittimo, strategico per l'economia del paese e del nostro territorio salga alla ribalta delle cronache, per tragici incidenti mortali, quando invece dovrebbero essere la qualità, l'innovazione e gli investimenti a venire discussi, condizioni indispensabili alla crescita del settore. Abbiamo cercato unitariamente Cgil Cisl Uil di Savona di migliorare ed aumentare gli strumenti di prevenzione proponendo al Prefetto nel mese di agosto e settembre dello scorso anno - dopo 2 incidenti mortali - un protocollo in cui condividere insieme a tutti i soggetti interessati - Inail, INPS, ASL confindustria, Prefettura, Questura ecc - maggiori risorse e regole.
Questo percorso si è interrotto - dopo un paio di riunioni in cui si sono fatte analisi sulle cause degli incidenti - alla fine dello scorso anno. Purtroppo l'incidente di oggi dimostra che non è possibile abbassare la guardia di fronte ad una vera e propria "strage" che nel nostro Paese uccide oltre 3 lavoratori ogni giorno.
La nota della Cisl Liguria:
La Cisl della Liguria esprime sincero cordoglio e vicinanza alla famiglia e ai colleghi di lavoro dell’operaio morto oggi a bordo di una nave ormeggiata negli Alti Fondali a Savona.
“Non è tollerabile che si continui a morire sul posto di lavoro” tuona Luca Maestripieri, segretario generale della Cisl Liguria. L’uomo stava verniciando il tetto della stiva ed è precipitato nel vuoto.
“Assurdo, inaccettabile – continua Maestripieri -. Attendiamo che venga fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente e sulle eventuali responsabilità, ma intanto non possiamo che constatare con sdegno che continua senza sosta questo bollettino di guerra con incidenti che mietono vittime senza soluzione di continuità nell’indifferenza generale. La politica si ricorda degli incidenti e delle morti solo quando serve a fare propaganda. Servono subito assunzioni nel pubblico impiego per irrobustire la rete dei controlli, la politica capisca una volta per tutte che la vita di chi lavora deve essere davvero la priorità di uno Stato civile”.