A partire dal 21 giugno 2021, le sale giochi e scommesse hanno riaperto al pubblico, dopo la chiusura imposta a causa della pandemia di Coronavirus.
Durante il lockdown, infatti, i giocatori non si sono potuti recare fisicamente nei punti gioco, in quanto tali attività sono rimaste chiuse al pubblico, a differenza di quelle che fornivano beni di prima necessità o fondamentali per la vita quotidiana, come alimentari e elettronica domestica.
A pagare il prezzo più alto della totale chiusura sono stati i giovani che si sono ritrovati chiusi tra le quattro mura domestiche, affrontando tutte le difficoltà del caso, gestendo scuola e amici da remoto.
Chiusura in pandemia: aumento dei giocatori di bingo online
Durante il periodo di chiusura legato all'emergenza sanitaria, si è registrato un incremento di specifiche attività online: in particolare, la visione di materiale pornografico è aumentata del 30% e anche il gioco d'azzardo ha avuto un'impennata del 10%. Non solo: anche il consumo di tabacco e di alcolici ha avuto un incremento, rispettivamente del 31% e del 24%, secondo quanto riporta l'indagine Ora parliamo noi, promossa da CittadinanzaAttiva. È del 13%, invece, l'aumento dell'uso di droghe. Per quel che concerne il gioco d'azzardo, va considerato il fatto che ogni esercizio era chiuso, pertanto le scommesse e le giocate legate a Lotto, lotterie e Superenalotto sono state effettuate esclusivamente online.
Come mostrato su imiglioricasinoonline.net diversi sono i portali di bingo online che sono stati presi in considerazione da parte dell'utenza, per passare un po' di tempo a giocare e a scommettere durante il lungo lockdown, volto a scongiurare la diffusione del COVID-19. Tra i siti più cliccati ed utilizzati, ritroviamo, ad esempio, Eurobet, Sisal, Lottomatica, Snai, che offrono esperienze di gioco online autorizzate, mettendo a disposizione del giocatore diverse tipologie di pagamento e offrendogli un ambiente di gioco totalmente sicuro ed affidabile.
La ricerca dell'Università di Bristol
Secondo una nuova ricerca, i giocatori d'azzardo regolari avevano una probabilità sei volte maggiore di giocare online rispetto a prima della pandemia di COVID-19. Lo studio, condotto dall'Università di Bristol e pubblicato sul Journal of Gambling Studies, ha mostrato che i giocatori d'azzardo di sesso maschile abituali sono stati particolarmente inclini a giocare d'azzardo online più spesso durante il blocco nel Regno Unito, rispetto alle abitudini di gioco precedentemente riportate.
Sebbene in generale uomini e le donne abbiano giocato meno frequentemente durante il blocco, in parte a causa della chiusura degli esercizi di scommesse, alcune forme di gioco d'azzardo sono aumentate. Ad esempio, l'uso del gioco d'azzardo online, inclusi poker, bingo e giochi da casinò, è cresciuto di sei volte tra i giocatori d'azzardo regolari. Coloro che hanno avuto difficoltà finanziarie prima della pandemia dimostravano di avere maggiori probabilità di affidarsi al gioco d'azzardo durante il lockdown.
L'autore principale dello studio, il professor Alan Emond, della Medical School dell'Università di Bristol, ha dichiarato: "Questo studio fornisce approfondimenti unici in tempo reale su come gli atteggiamenti delle persone e il comportamento di gioco sono cambiati durante il lockdown, quando tutti erano bloccati in casa e incapaci di partecipare alla maggior parte delle attività sociali. I risultati rivelano che, sebbene molte forme di gioco d'azzardo siano state limitate, una minoranza di giocatori d'azzardo regolari ha aumentato significativamente il proprio gioco d'azzardo e le scommesse online. Come con tante ripercussioni della pandemia, le disuguaglianze sono state esacerbate e i gruppi particolarmente vulnerabili sono stati maggiormente colpiti".
La ricerca comparativa ha utilizzato due questionari online durante il primo blocco nel 2020, intervistando lo stesso gruppo di adulti, di età media di 28 anni, a cui erano state precedentemente poste domande simili sul gioco d'azzardo prima della pandemia come parte del famoso studio Children of the 90s, noto anche come studio longitudinale Avon di genitori e figli (ALSPAC).
Più di 2.600 adulti hanno risposto e i risultati hanno rivelato che durante il blocco gli uomini avevano tre volte più probabilità delle donne di giocare regolarmente, ossia più di una volta a settimana. Il bere pesantemente, arrivando a più di sei unità in una sessione (equivalenti a più di tre pinte di birra) si verificava almeno una volta alla settimana ed era fortemente legato al gioco d'azzardo regolare tra uomini e donne. È probabile che queste tendenze siano molto maggiori nella realtà, poiché la maggioranza (il 70%) degli intervistati ai sondaggi in isolamento erano donne.